giovedì 25/01/2024 • 06:00
Con la risposta del 24 gennaio 2024, n. 14, l’Agenzia delle Entrate analizza differenti aspetti che determinano l’esclusione dal credito d’imposta beni strumentali nuovi, delle imprese operanti in concessione e a tariffa nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
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La disciplina del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali, riformulata dall'art. 1, c. da 1051 a 1063, della L. 178/2020, prevede la concessione di agevolazioni a tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, nonché destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Nello specifico, attraverso tale misura agevolativa, il legislatore ha voluto incentivare e supportare gli investimenti riguardanti: beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (L. 232/2016, Allegato A); beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (L. 232/2016, Allegato B); altri beni strumentali materiali diversi da quelli ricompresi nel citato Allegato A; altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel menzionato Allegato B. Il disposto normativo di riferimento prevede specifiche fattispecie d'esclusione dal beneficio in commento. Tra queste, il c. 1053 della citata L. 178/2020, non ammette la fruizione del credito d'imposta nel caso di beni gratuitamente devolvibili d...
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