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mercoledì 03/01/2024 • 06:00

Fisco DALLA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA

Settore finanziario: applicazione dell’addizionale per i dirigenti

L'applicazione dell'addizionale del 10% ai dirigenti del settore finanziario resta condizionata al superamento della soglia del triplo della remunerazione fissa. Così si è pronunciata la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia con la sentenza n. 3690 del 15 dicembre 2023.

di Massimo Romeo - Esperto fiscale e pubblicista

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  • Tempo di lettura 1 min.
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Il legislatore tributario, con l'art. 33 DL 78/2010 ha introdotto un'aliquota addizionale del 10% sugli emolumenti variabili corrisposti ai dirigenti e collaboratori che operano nel settore finanziario, sotto forma di bonus e stock options. La ratio legis, come si evince dalla relazione illustrativa alla novella, si proponeva di eliminare/limitare gli effetti distorsivi, prodotti sul sistema finanziario e sull'economia mondiale, dal riconoscimento di bonus e stock options collegati agli andamenti del mercato ai manager e agli amministratori di banche ed istituti finanziari, evidenziati nel corso delle riunioni del G20. Il caso La questione controversa giunta all'attenzione dei giudici tributari riguardava un contribuente, dirigente di una società di capitali, il quale presentava all'Agenzia delle Entrate un'istanza di rimborso con riferimento all'imposta addizionale del 10% applicata sugli emolumenti variabili (bonus) dallo stesso percepiti nell'anno d'imposta 2018, a suo dire non dovuta a causa di un'errata applicazione della disciplina citata in premessa, la cui sfera applicativa troverebbe limite nella circostanza che la retribuzione variabile non superi del triplo la retribuzione fissa (circostanza ravvisabile nel caso di specie). La norma da interpretare Il comma 1 della norma de qua prevede che “…su...

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