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lunedì 11/12/2023 • 06:00

Caso Risolto Crisi d’impresa

Riduzione debiti tributari incompatibile con la composizione negoziata

È rituale proporre concordato semplificato all’esito negativo di un tentativo di composizione negoziata della crisi, nella quale il debitore aveva proposto il soddisfacimento dei debiti tributari in misura parziale? Se il superamento della crisi può avvenire solo tramite la falcidia dei debiti tributari, è necessario far ricorso all’accordo di ristrutturazione o al concordato preventivo.

di Matteo Spataro - Avvocato in Milano Studio legale Edoardo Ricci - Avvocati

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  • Tempo di lettura 7 min.
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La società presenta un'istanza per la composizione negoziata della crisi ai sensi degli artt. 12 e ss. CCII. La proposta prevede il soddisfacimento integrale dei crediti prededucibili e di quelli vantati dagli istituti di previdenza, mentre il soddisfacimento dei restanti crediti (inclusi quelli di natura tributaria) viene previsto secondo percentuali variabili in base alla classe di appartenenza del creditore, entro un arco di cinque anni. All'esito delle trattative, l'esperto nominato deposita la propria relazione ex art. 18, c. 8, CCII, nella quale dà atto di aver compiuto infruttuosamente ogni attività volta ad agevolare le trattative e a individuare le soluzioni per superare lo squilibrio patrimoniale, economico e finanziario della società, e di ritenere non praticabili le ulteriori soluzioni alternative previste dall'art. 23, c. 1 e 2 lett. b), CCII. La società Alfa, preso atto delle conclusioni dell'esperto, nel termine di sessanta giorni successivi alla comunicazione della relazione, deposita una proposta di concordato semplificato ai sensi dell'art. 25-sexies CCII con contestuale richiesta di misure protettive ex art. 54 CCII. Il Tribunale chiamato a omologare il concordato semplificato dichiara irrituale la proposta e, per l'effetto, revoca le misure protettive. La decisione In via di premessa, il Tribunale chiar...

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