giovedì 23/11/2023 • 06:00
Definita un'intesa tra Consulenti del Lavoro e Fondazione Doppia Difesa Onlus per avviare progetti di politiche attive dirette all'occupazione di chi subisce violenze e l'Assegno di inclusione tra gli strumenti per garantire maggiore autonomia economica alle donne vittime di violenza.
redazione Memento
Definito un Protocollo d'Intesa tra il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Fondazione Doppia Difesa Onlus in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, con l'obiettivo di iInformare, individuare, formare, collocare e/o ricollocare le donne vittime di violenza per dare loro opportunità lavorative, nella consapevolezza che il lavoro è un argine contro la violenza. Secondo il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Fondazione Doppia Difesa Onlus, ogni forma di violenza sulle donne, inclusa quella domestica, rappresenta una grave violazione dei diritti umani: libertà, dignità, integrità fisica e psichica. Secondo i dati Istat, nel 2022 in quasi il 90% dei casi l'autore della violenza è stato un soggetto con cui la vittima aveva, o aveva avuto, una relazione sentimentale o al quale era legata da uno stretto rapporto di parentela. Nel 55% dei casi gli autori sono stati mariti, conviventi o attuali partner. “Le donne vittime di violenza – illustrano il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Fondazione Doppia Difesa Onlus- vivono nella paura, dominate da un senso di impotenza: la loro vita è a rischio proprio dove dovrebbero sentirsi al sicuro, in casa, quella casa dalla quale troppo spesso non riescono ad allontanarsi perché – soprattutto se non sono inserite nel mondo del lavoro – non riescono a immaginare un futuro diverso per sé stesse e per i loro figli. C'è infatti una costante, nei casi di violenza: molte donne picchiate, vessate, minacciate non hanno materialmente i mezzi per vivere fuori dalle mura domestiche. Si tratta di donne che spesso hanno dedicato gli anni migliori all'accudimento di figli e mariti/compagni e alla cura della casa, oppure di donne anche molto giovani che per svariate ragioni non hanno avuto opportunità di formazione e lavoro. L'impossibilità di allontanarsi da quella casa/luogo di violenza dipende anche dalla totale mancanza di mezzi economici”. Un aiuto per favorire l'inclusione lavorativa delle vittime di violenza può giungere senz'altro anche dallo strumento che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024: l'Assegno di Inclusione. Un sostegno economico – introdotto dal D.L. n. 48/2023 (c.d. Decreto Lavoro), convertito in Legge n. 85/2023 – che sarà erogato mensilmente per un periodo di 18 mesi, con possibilità di essere rinnovato per ulteriori 12 mesi. FONTE: Comunicato 22 novembre 2023 FONTE: Report
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