giovedì 16/11/2023 • 06:00
La Manovra 2024 intende favorire e sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese attraverso il finanziamento di ulteriori fondi per gli anni 2024 e 2025 che garantiscono la creazione di nuovi programmi di sviluppo industriale e riconfermano la dotazione del Fondo crescita sostenibile e Nuova Sabatini.
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Le piccole e medie imprese sono tra le principali protagoniste della nuova Legge di Bilancio 2024 che intende favorire nuovi investimenti e supportare il tessuto imprenditoriale del Paese. Nello specifico l’articolo 54 dal titolo “Misure in favore delle imprese” costa di 4 commi, che garantiscono nuova linfa alle PMI. I primi due commi sono dedicati al finanziamento dei contratti di sviluppo, il terzo comma alla Nuova Sabatini e il quarto comma al Fondo per la Crescita Sostenibile.
I contratti di sviluppo
Il comma 1 dell’art. 54 dispone che per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriale, disciplinati ai sensi dell’art. 43 DL 112/2008, n. 112 conv. in Legge 133/2008, è autorizzata la spesa complessiva di:
Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento dall’articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ed operativo dal 2011, rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. La normativa che regola lo strumento ha subito, nel corso degli anni, sostanziali modifiche volte a garantire una maggiore celerità delle procedure di accesso ed una migliore risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo nazionale. La normativa attualmente in vigore (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, consente la finanziabilità di:
Lo strumento dei contratti di sviluppo può finanziare, altresì, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione. L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
La gestione dei Contratti di sviluppo è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia, che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero delle imprese e del made in Italy che al comma 2 dell’art. 54 dispone la possibilità di impartire al Soggetto gestore, direttive specifiche per l’utilizzo delle risorse al fine di sostenere la realizzazione di particolari finalità di sviluppo.
L’assegnazione delle risorse, si legge nella relazione illustrativa della Manovra, garantirà un adeguato margine di operatività allo sportello dell’agevolazione così da ridurre i tempi di attesa e consentendo di fornire loro un pronto sostegno nella realizzazione dei programmi di investimento.
La norma, infatti, ha l’obiettivo di garantire, attraverso un adeguato finanziamento, l’attuazione delle richieste già in essere per consentire la continuità operativa dell’agevolazione.
La Nuova Sabatini
Un ulteriore importante disposizione contenuta nell’art. 54 è riferita alla Nuova Sabatini, attiva dal 2014 per supportare l’acquisto o l’acquisizione in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali da parte delle micro, piccole e medie imprese. Il comma 3 dell’art. 54 prevede lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro per assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle PMI. Questa nuova dotazione va ad aggiungersi all’iniezione di liquidità già disposta dal DL 145/2023, che stabilisce il rifinanziamento della misura agevolativa con uno stanziamento di 50 milioni di euro.
Il Fondo per la crescita sostenibile
Infine, il 4 comma dell’art. 54 dispone il rifinanziamento del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) con 110 milioni per il 2024 e 220 milioni di euro per il 2025. Il Fondo per la crescita sostenibile (FCS) ha sostituito, con la riforma degli incentivi del 2012, lo strumento precedentemente noto come Fondo per l’innovazione tecnologica (FIT). Il nuovo Fondo è destinato al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell'apparato produttivo, con particolare riguardo alle seguenti finalità:
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