X

Homepage

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
  • Info dagli ordini
  • Podcast
  • Video
  • Rassegna stampa
  • Archivio ultime edizioni
  • Il mio archivio

Scopri i nostri servizi esclusivi

Registrati alla Newsletter

Iscriviti al canale WhatsApp

Segui il canale Spotify

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
Altro
  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali

lunedì 02/10/2023 • 06:00

Impresa Simulazione sulla carbon tax

Effetti di un aumento della spesa energetica sul rischio di credito delle imprese

Lo Studio mostra che l'introduzione di una carbon tax avrebbe effetti mediamente contenuti sul rischio di credito. L'effetto è lievemente maggiore per il settore dell'agricoltura e dei servizi mentre non si rilevano effetti chiari considerando la dimensione aziendale

di Antonio Conforti - Dirigente Aziendale, Responsabile di Ufficio Legale e di Organismo di Vigilanza

+ -
  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

  • caricamento..

In data 22.09 Banca d’Italia (BdI) ha pubblicato “L'impatto di shock energetici e climatici sul rischio di credito", il nuovo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento" (“Studio”).

Lo Studio fa parte di un più ampio sforzo della BdI di definire l'impatto delle politiche di transizione sulla performance aziendale. L'impatto delle politiche climatiche sul rischio di credito è in parte simile a quello delle perturbazioni del mercato energetico che imprese e famiglie hanno sperimentato a partire dalla seconda metà del 2021.

Ambito e finalità

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per l'attività economica attraverso diversi canali, ad esempio a causa della riduzione della produttività del lavoro e dell'energia; alcuni eventi meteorologici estremi hanno inoltre determinato un calo della crescita economica a breve termine. La minaccia maggiore riguarda i settori più esposti al clima, come l'agricoltura, la silvicoltura, la pesca, l'energia e il turismo. I cambiamenti climatici hanno un impatto anche sulle istituzioni finanziarie. I rischi per la stabilità del sistema finanziario dipenderanno anche dalle politiche climatiche e dall'esposizione dei diversi settori dell'economia a tali politiche.

In particolare, i cambiamenti climatici possono avere molti effetti sul settore finanziario. I disastri naturali, infatti, interrompendo le attività di imprese e famiglie, ne aumentano la vulnerabilità finanziaria e riducono il valore delle garanzie costituite per i prestiti. Il rimborso dei prestiti può diventare più complesso a causa del dirottamento delle risorse per il ripristino dei beni danneggiati. Gli shock ambientali possono aumentare il numero di crediti in sofferenza nel portafoglio delle banche particolarmente esposte verso le famiglie e le imprese delle aree più a rischio. Ciò potrebbe indurre le banche a limitare l'offerta di credito, con potenziali ripercussioni sull'efficacia del canale creditizio della politica monetaria. Se questi effetti si verificassero su larga scala, potrebbero minacciare la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso.

Alla luce di quanto sopra, la gestione del rischio di credito legato al clima sarà sempre più un elemento chiave per le banche di successo, che consentirà loro di valutare l'impatto del clima sulla capacità dei mutuatari di rimborsare i prestiti.

Con riferimento a questi rischi:

  1. la stima è un compito impegnativo perché gli impatti delle future manifestazioni climatiche saranno altamente incerti, non lineari e in gran parte endogeni;
  2. la valutazione a livello di singola impresa è resa ancora più difficile dalla mancanza di dati dettagliati e comparabili sull'esatta localizzazione geografica e sull'intensità di carbonio delle singole attività.

In virtù di quanto sopra, istituzioni pubbliche e private, banche centrali e autorità di vigilanza stanno promuovendo sforzi congiunti per valutare le possibili implicazioni delle politiche climatiche sull'economia e sul settore finanziario. Le banche centrali sono in una posizione privilegiata per valutare la minaccia posta dal cambiamento climatico sul sistema finanziario.

La relazione tra cambiamenti climatici e rischio di credito

La letteratura sull'impatto dei cambiamenti climatici sul rischio di credito conduce a risultati contrastanti; alcuni studi rilevano che la distanza dal default è associata negativamente alle emissioni di carbonio e all'intensità di carbonio dell'impresa, mentre altri studi utilizzano dati granulari a livello di controparte per stimare l'impatto di livelli alternativi di carbon tax sulla domanda e sui costi dell'energia, individuando così i settori finanziariamente più vulnerabili. Questi studi stimano l'impatto in termini di tassi di insolvenza a livello settoriale; scoprono che il rischio di credito derivante dall'introduzione di una carbon tax aumenta la probabilità di insolvenza ("PD") a un anno delle imprese, ma rimane inferiore alla media storica.

Metodologia

Lo Studio:

  1. estende le analisi precedenti alle informazioni sulla PD a livello di impresa utilizzando il sistema di valutazione del credito interno della BdI ("BI-ICAS") e si articola in due componenti: i) la componente statistica, con una copertura estremamente ampia delle imprese non finanziarie italiane; ii) la componente esperta, che si applica a un sotto-campione di imprese. La componente statistica è un sistema altamente automatizzato che produce mensilmente una stima della probabilità di default (“PD Statistica”) per le società non finanziarie italiane;
  2. simula la spesa energetica dettagliata di ogni impresa e impiega una stima del costo aggiuntivo dovuto all'effetto di diversi livelli di carbon tax sui costi operativi nel bilancio di ogni impresa. Questi valori vengono poi utilizzati come input per BI-ICAS per calcolare la PD a 12 mesi in condizioni di stress;
  3. ha la flessibilità di valutare i canali e l'esposizione con maggiore dettaglio rispetto agli studi esistenti;
  4. ha un approccio non limitato agli shock di politica climatica, ma può essere utilizzato per valutare come altri tipi di shock climatici ed energetici possano influire sul rischio di credito.

Simulazione

Lo Studio, al fine di valutare l'impatto di uno shock di politica climatica sulle PD delle imprese, ha utilizzato i dati di bilancio dell'esercizio 2019 di circa 200.000 società italiane non finanziarie a responsabilità limitata.

In particolare, lo Studio simula gli effetti di tre possibili imposte sul carbonio che sono coerenti con le traiettorie dei seguenti tre scenari del Network for Greening the Financial System ("NGFS"): Sotto i 2°C (40 euro per tonnellata di CO2), Net Zero 2050 (90 euro) e Transizione ritardata (140 euro).

La carbon tax è spesso utilizzata come strumento di politica climatica: per la sua efficacia nell'aggiustare la (errata) determinazione del prezzo dei rischi climatici e nel fornire un incentivo ad abbandonare i combustibili fossili; ma la sua semplicità è controbilanciata dalla sua scarsa accettabilità sociale. Tuttavia, una variazione del prezzo relativo tra i diversi combustibili energetici potrebbe derivare da altri fattori, come il divieto di un tipo specifico di tecnologia ad alta intensità di carbonio (ad esempio, le automobili con motore a combustione interna) o il sostegno alle fonti energetiche a basso contenuto di carbonio.

Risultati

L'effetto di una carbon tax sul merito di credito delle società non finanziarie italiane sarebbe contenuto e diversificato tra i vari settori industriali. Considerando l'economia totale, la PD media nei diversi scenari (carbon tax di 40, 90 e 140 euro) aumenterebbe rispettivamente di 0,6, 2,3 e 4,1 punti base. Da un lato, più alto è l'aumento dei costi energetici, maggiore è l'impatto relativo sul margine operativo e sulla leva finanziaria delle imprese e, di conseguenza, l'effetto sulla PD è crescente e non lineare. D'altra parte, l'elasticità della domanda di energia delle imprese compensa questo effetto, ma non del tutto. L'aumento medio della PD è eterogeneo tra i diversi settori economici, con l'agricoltura e i servizi più esposti, sia per il consumo di energia che per la scarsa reattività alle variazioni dei prezzi dell'energia.

Lo Studio mostra che:

  1. tutti i settori, escluso quello delle costruzioni, mostrano un'elevata dispersione degli incrementi medi della PD;
  2. le cinque industrie più esposte sono: a) Trasporto per via d'acqua; b) Trasporto aereo; c) Petrolchimica; d) Trasporto terrestre e trasporto tramite condotte; e) Pesca e acquacoltura. Quindi, tra le industrie più esposte, troviamo settori con una dipendenza molto elevata dai combustibili fossili, come il settore petrolchimico, e/o settori con una domanda di energia anelastica (una proxy della loro possibilità di passare a un mix energetico più verde), come il trasporto marittimo e il trasporto aereo.

Contenuto riservato agli abbonati.
Vuoi consultarlo integralmente? Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Quotidianopiù è anche su WhatsApp! Clicca qui per iscriverti gratis e seguire tutta l'informazione real time, i video e i podcast sul tuo smartphone.

© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.

Vedi anche

Impresa Simulation on carbon tax

Estimating the effects of an increase in energy expenditure on corporate credit risk

The Study shows that the introduction of a carbon tax would have low average effects on credit risk. The effect is slightly larger for the agriculture and services sector while there ..

di Antonio Conforti - Dirigente Aziendale, Responsabile di Ufficio Legale e di Organismo di Vigilanza

Registrati gratis

Per consultare integralmente tutte le news, i podcast e i video in materia di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale, la rassegna stampa del giorno e ricevere quotidianamente la tua newsletter

Iscriviti alla Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

Funzionalità riservata agli abbonati

Per fruire di tutte le funzionalità e consultare integralmente tutti i contenuti abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.

Trovi interessante questo video?

Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.

Ricerca Vocale

Clicca sul microfono per cominciare a registrare il messaggio.

“ ”