mercoledì 20/09/2023 • 06:00
Con la Riforma dello sport, società ed associazioni sportive dilettantistiche e professionistiche dovranno dotarsi di modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva nonché di codici di condotta ad essi conformi. La Riforma ha infatti introdotto tale obbligo anche al fine di contrastare fenomeni di discriminazione e di violenza nei confronti di minori.
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La Riforma dello sport è entrata in vigore il 1° luglio 2023: l'iter legislativo, iniziato nel 2019 e proseguito con alcuni decreti attuativi come il D.Lgs. 28 febbraio 2021, nn. 36 e 39, è stato già interessato da alcuni correttivi. La riforma costituisce uno strumento significativo nella promozione e nello sviluppo dello sport in Italia ed è il risultato di un lungo processo di consultazione e collaborazione con gli stakeholder del mondo dello sport, tra cui atleti, federazioni sportive, organizzazioni non profit e altri attori chiave.
L'obiettivo principale di questa riforma è quello di creare un ambiente sportivo più equo, sostenibile ed inclusivo per tutti i cittadini italiani e ha previsto importanti novità in tema di lotta contro gli abusi sui minori, contro le molestie e le varie forme di discriminazione nello sport.
Una riforma che, da una parte, riconosce diritti e dignità al lavoro sportivo e, dall'altra, consente ai datori di lavoro di vedere semplificati gli adempimenti, costruita sui tre pilastri delle tutele, della semplificazione e della trasparenza.
Obblighi entro il 31 agosto 2023
Il D.Lgs. 39/2021, al Titolo III - CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE – ha introdotto i “Fattori di rischio e contrasto della violenza di genere nello sport”. All'art. 16, comma 1, infatti, è stato sancito che le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate, gli Enti di promozione sportiva e le Associazioni benemerite, sentito il parere del CONI, devono redigere, entro il 31 agosto 2023, le Linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal D.Lgs. 198/2006, o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Le linee guida avranno validità quadriennale e saranno elaborate sulla base delle caratteristiche delle diverse Associazioni e delle Società sportive e delle persone tesserate.
In particolare, le Linee Guida perseguono diversi obiettivi volti a prevenire le diverse fattispecie di abuso (es. psicologico, fisico), violenza (es. molestia o abuso sessuale, incuria) e discriminazione (es. di matrice religiosa, bullismo, cyberbullismo), tra cui:
Entro la scadenza del 31 agosto 2023, diverse Federazioni sportive hanno adottato le suddette Linee Guida; tra queste si menzionano le seguenti:
Obblighi per ASD, SSD e società sportive professionistiche
Lo stesso art. 16 del citato D.Lgs. 39/2021, prevede poi un conseguente obbligo per le Associazioni e le Società sportive affiliate di predisporre (o aggiornare, se il sodalizio ne era già dotato) Modelli organizzativi conformandosi alle Linee guida emanate dalla propria Federazione.
Infatti, ai sensi del comma 2 dell'art. 16, i suddetti soggetti devono predisporre e adottare entro dodici mesi dalla comunicazione delle linee guida di cui al comma 1 (quindi entro il 31 agosto 2024), modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva, nonchè codici di condotta ad esse conformi.
In caso di affiliazione a più Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva e Associazioni benemerite, esse possono applicare le linee guida emanate da uno solo degli enti di affiliazione dandone comunicazione all'altro o agli altri.
Le Associazioni e Società sportive dilettantistiche e le Società sportive professionistiche, già dotate di un modello organizzativo e di gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001, lo integrano in base a quanto disposto al comma 2 dell'art. 16.
È del tutto evidente l'intento del Legislatore di introdurre e far assimilare in maniera capillare anche al mondo sportivo concetti e principi tipici dell'organizzazione di impresa e di un'adeguata compliance al fine di prevenire il rischio di commissione dei reati contemplati dal D.Lgs. 231/2001. Sanzioni
In caso di mancata adozione dei modelli organizzativi secondo le prescritte Linee Guida, le Associazioni e Società sportive dilettantistiche e società sportive professionistiche saranno sanzionate secondo le procedure disciplinari adottate dalle Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite a cui esse sono affiliate, i cui regolamenti devono prevedere sanzioni disciplinari anche a carico dei tesserati che abbiano violato i divieti di cui al capo II del titolo I, libro III del D.Lgs. 198/2006.
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