giovedì 14/09/2023 • 14:00
La Cassazione, con la sentenza n. 37312 del 13 settembre 2023, ha applicato il principio del ne bis in idem al diritto tributario, in particolare a un caso riguardante il problema della doppia sanzione in relazione all'omessa dichiarazione.
redazione Memento
Con la sentenza n. 37312 del 13 settembre 2023, la Cassazione ha applicato il principio del ne bis in idem al diritto tributario, in particolare a un caso riguardante il problema della doppia sanzione in relazione all'omessa dichiarazione (art. 5 D.Lgs. 74/2000). Si ricorda che l'evoluzione della giurisprudenza della Corte Edu ha esteso la garanzia convenzionale del ne bis in idem anche nei casi di sanzioni irrogate avanti ad autorità diverse e aventi natura sostanzialmente penale secondo i criteri Engel e, per quanto di interesse nel caso specifico, ha riconosciuto la garanzia convenzionale nei casi di irrogazione di una sanzione amministrativa per lo stesso fatto, avente natura sostanzialmente penale, in presenza di doppio binario sanzionatorio in materia tributaria. Con la sentenza A. e B. Norvegia (C. Edu 15 novembre 2016 n. 24130/11 e 29758/11) la Corte ha affermato che la celebrazione di un processo penale e l'irrogazione della relativa sanzione, nei confronti di chi è già stato sanzionato in via definitiva dall'amministrazione tributaria con una sovrattassa, non viola il ne bis in idem convenzionale, purché sussista tra i due procedimenti una connessione sostanziale e temporale sufficientemente stretta. Nel dettaglio, lo svolgimento parallelo di due procedimenti non è escluso, purché essi appaiano connessi dal punto di vista sostanziale e cronologico in maniera sufficientemente stretta e purché esistano meccanismi in grado di assicurare risposte sanzionatorie nel loro complesso proporzionate e prevedibili; è importante adottare i correttivi per evitare quanto possibile duplicazioni nella raccolta e nella valutazione della prova. A conclusioni sostanzialmente conformi è giunta anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia. Nel caso di specie, secondo la Cassazione è mancata una corretta verifica dei presupposti per l'applicazione del ne bis in idem, posto che è mancata la verifica della sussistenza della connessione stretta temporale e sostanziale tra i due diversi procedimenti, pertanto la sentenza va annullata con rinvio. Il giudice del rinvio dovrà procedere con l'accertamento della suddetta connessione tenendo conto che essa deve essere riferita al momento di avvio dei procedimenti e di svolgimento degli stessi e non ai tempi di definizione, che possono anche non coincidere.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Approfondisci con
La Corte di Giustizia ha riportato alla luce un tema assai delicato relativo alla possibilità (o meno) di procedere alla rettifica posteriore qualora in precedenza non fosse stato esercitato il diritto alla detrazione. ..
Matteo Dellapina
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.