giovedì 07/09/2023 • 06:00
La Cassazione: la prova che il soggetto passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere che la cessione dei beni si iscriveva in un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto può essere fornita dall'Amministrazione anche mediante presunzioni.
redazione Memento
Ascolta la news 5:03
“In tema di detrazione dell'IVA correlata ad operazioni inesistenti, la prova che il soggetto passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere che la cessione dei beni si iscriveva in un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto, in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia (Corte giustizia 22 ottobre 2015, C-277/14), può essere fornita dall'Amministrazione anche mediante presunzioni, come espressamente prevede l'art. 54, comma 2, d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 - valorizzando, nel quadro indiziario, quali elementi sintomatici della mancata esecuzione della prestazione dal fatturante, l'assenza della minima dotazione personale e strumentale adeguata alla predetta esecuzione, l'immediatezza dei rapporti (cedente/prestatore fatturante interposto e cessionario/committente), una conclamata inidoneità allo svolgimento dell'attività economica e la non corrispondenza tra i cedenti e la società coinvolta nell'operazione”.
Lo ha ricordato recentemente la Cassazione con la sentenza 25891/2023.
Con riferimento al requisito alla conoscenza o conoscibilità in capo al soggetto passivo dell'esistenza di una frode all'IVA, una sentenza di ampio respiro sistematico, la Cassazione ha ricordato che “[...] se al destinatario non compete, di norma, conoscere la struttura e le condizioni di operatività del proprio fornitore, sorge, tuttavia, un obbligo di verifica, nei limiti dell'esigibile, in presenza di indici personali od operativi anomali dell'operazione commerciale ovvero delle scelte dallo stesso effettuate ovvero tali da evidenziare irregolarità e ingenerare dubbi di una potenziale evasione, la cui rilevanza è tanto più significativa atteso il carattere strutturale e professionale della presenza dell'imprenditore nel settore di mercato in cui opera e l'aspettativa, fisiologica ed ordinaria, che i rapporti commerciali con gli altri operatori siano proficui e suscettibili di reiterazione nel tempo.
In tale ottica prospettica, costituiscono elementi di rilevanza sintomatica dell'operazione soggettivamente fittizia: l'acquisto dei beni ad un prezzo inferiore di mercato; la limitatezza dell'eventuale ricarico; la presenza di una varietà e pluralità di soggetti promiscuamente indicati nella documentazione di trasporto e nella fatturazione; la scelta di operare secondo canali paralleli di mercato (che esige una più attenta e approfondita valutazione dei propri interlocutori, proprio per verificarne l'effettività), poco importa se giustificata da esigenze di accelerazione e di margini produttivi; la tempistica dei pagamenti, in ispecie se incrociati od operati su conti esteri a fronte di interlocutori nazionali, ovvero se effettuati ‘cash'; la qualità del concreto intermediario con il quale sono state intrattenute le operazioni commerciali; il numero, la qualità e la urata delle transazioni, in ispecie a fronte di rapporti contigui e frequentazioni reiterate con i titolari della cartiera, ovvero nel caso in cui il contribuente abbia rapporti commerciali con una pluralità di soggetti aventi la quantità di cartiera.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Approfondisci con
Quando le operazioni inesistenti imponibili soggette al meccanismo del reverse charge sono state determinate da un intento di evasione o di frode del quale sia provato che il cessionario/committente era consapevole si a..
Marco Peirolo
-Ti potrebbe interessare anche
Con riferimento alle operazioni qualificate dall'Amministrazione finanziaria come soggettivamente inesistenti, la mancata allegazione del PVC notificato alla presunta car..
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23231/2022 ha ritenuto che, qualora un soggetto sia l’effettivo possessore dei redditi formalmente intestati ad una società, allora a tale so..
La Corte di Giustizia UE dispone che l’esercizio del diritto di detrazione dell’IVA può essere negato al soggetto passivo soltanto qualora si dimostri che lo stesso sapev..
La Cassazione (29 agosto 2022 n. 25474) torna a fare il punto sul tema della detraibilità IVA delle fatture soggettivamente false e della prova indiretta della con..
La Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha rimesso gli atti al Primo Presidente affinché valuti l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione relati..
Un giudice nazionale non può impiegare una norma interna che lo autorizzi a mantenere determinati effetti di una disposizione che esso abbia dichiarato incompatibile con la D..
Il datore di lavoro sarà tenuto a versare l'IVA al Fisco nel caso in cui venga accertato un errore, in rapporto ai propri dipendenti, che abbia comportato l'emissione ..
Ai fini della classificazione doganale, i prodotti possono assumere il nomen di "parti" di un bene principale nel caso in cui risultino indispensabili per il suo funziona..
Il semplice atto positivo che fa scaturire la cd. “partecipazione alla frode” del secondo acquirente di una catena va ravvisata nell’acquisto compiuto dal soggetto il qua..
Nell'ambito di una vendita immobiliare tra soggetti passivi, non si può negare la detrazione IVA per il solo fatto che l'acquirente sapeva o avrebbe dovuto sapere che il vendito..
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.