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sabato 12/08/2023 • 06:00

Impresa Export oltre i 660 miliardi di euro

Rapporto Export SACE 2023: focus su nuove tecnologie e IA

Presentato il Rapporto Export SACE 2023. Oltre all’analisi sulle consuete tematiche volte a consentire alle imprese italiane di orientarsi sui mercati esteri e cogliere occasioni di internazionalizzazione, sono contenuti degli elementi di assoluta novità, che riflettono l’evoluzione della società e degli scenari economici.

di Vincenzo Iacovazzi - Avvocato - Of Counsel studio Tonucci & Partners

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  • Tempo di lettura 6 min.
  • Ascolta la news 5:03

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I temi affrontati nel rapporto

Il Rapporto è strutturato in tre capitoli, che affrontano tematiche peculiari, quali, rispettivamente: un’analisi dell’anno in corso, una disamina dell’export, con l’indicazione dei settori e dei mercati significativi e, infine, un “focus” sulla rivoluzione tecnologica in atto e sulla cd “transizione sostenibile”. A completamento dell’elaborato viene riportato il “pacchetto” degli strumenti SACE a supporto delle imprese.

Entrando nel merito, lo studio evidenzia come il 2023, pur con le prospettive di carattere macroeconomiche piuttosto deboli, sia comunque un anno positivo. Viene posto in evidenza che il PIL globale atteso per il 2023 è in crescita a + 1,7% mentre per il 2024 dovrebbe assestarsi su + 2,5%.

Sull’annata in corso pesano le dinamiche inflazionistiche, che producono un minore potere di acquisto dei consumatori, condizioni finanziarie poco favorevoli ed un rallentamento della produzione industriale, unita ad un’incertezza sulle politiche di investimento delle imprese, che sono frenate dalle politiche restrittive sugli scambi internazionali adottate da diversi Stati per rispondere alle emergenze sanitarie, energetiche ed alimentari.

Nonostante questo quadro generale che non invoglia ad investire, le esportazioni si confermano il settore trainante dello sviluppo dell’economia italiana. Anche nel 2023 il saldo è positivo e si registra un aumento delle esportazioni di beni del 6,8 %, per un valore superiore a 660 miliardi di euro. Le previsioni per il 2024 sono di un aumento del 4,6 % mentre per il biennio successivo si prevede un aumento annuo medio del 3,8%.

In questo ambito si consolida la performance positiva del settore dei servizi, che registra un + 7%. Menzione particolare merita il turismo, che continua a registrare una valida ripresa.

I mercati di riferimento

I Paesi maggiormente rappresentativi per l’Export sono ripartiti tra diversi continenti e si nota la presenza di realtà che hanno assunto un ruolo di preminenza nel periodo esaminato.

Accanto ai consueti “approdi” per le vendite di prodotti italiani, quali Francia, Stati Uniti (in cui ci si attende un incremento di ordini per apparecchi elettrici, meccanica strumentale, gomma e plastica), Germania  e Cina (che, dopo la riapertura dopo le restrizioni dovute al Covid – 19, dovrebbe fungere da traino per tutti gi stati asiatici), ci si attende una risposta positiva, da Paesi, quali l’India, che è uno dei mercati di maggiore espansione per l’Italia e che lascia ulteriormente ben sperare per il processo in corso di evoluzione del suo sistema produttivo e dell’aumento dell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili (l’Italia è il secondo produttore europeo di tecnologia per l’energia da fonti rinnovabili), ed il Vietnam, che si sta affermando come punto di riferimento del settore manifatturiero della sua area e che richiede beni di consumo e soprattutto beni di investimento (tra cui si segnala la meccanica strumentale).

La guerra russo-ucraina, con le sue ripercussioni sul mercato energetico, sta inoltre favorendo i Paesi del Golfo, che possono pertanto destinare ingenti risorse aggiuntive per investire nell’ambito della diversificazione produttiva. Gli Stati più significativi della regione per l’export italiano sono l’Arabia Saudita (prodotti chimici, metalli, meccanica strumentale ed apparecchi elettrici), gli Emirati Arabi Uniti (meccanica, apparecchi elettrici, mezzi di trasporto, tessile ed abbigliamento) ed il Qatar (impegnato in un processo di decarbonizzazione, con sviluppi positivi per le nostre imprese. La domanda è sostenuta, in particolare, per apparecchi elettrici, mezzi di trasporto e beni di consumo).

In Europa si sta segnalando la performance dell’export diretto verso la Croazia, da cui vengono richiesti precipuamente raffinati e prodotti chimici e farmaceutici.

In America Latina, infine, assumono un ruolo preminente Messico (mezzi di trasporto e macchine agricole) e Brasile (in cui ci si attende sviluppi postivi per le nostre vendite, dovuti alla politica governativa di aumentare l’importanza del comparto manifatturiero nazionale).

La rivoluzione tecnoligica e la transizione sostenibile

Il rapporto si sofferma sui temi della cd. “rivoluzione tecnologica” e sulle tematiche della sostenibilità.

Per la prima volta analizza le esportazioni di beni ambientali, classificati tra quelli attinenti alla protezione dell’ambiente e quelli, come i “biocarburanti”, che mirano ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita dei volumi di questi beni ed attualmente il nostro Paese è al secondo posto nelle esportazioni in U.E. Il tasso di crescita per questo anno è del 9,3% ed è previsto in ulteriore aumento fino al 2026.

L’atro tema di grande interesse è costituito dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Si ritiene che l’utilizzo di questa tecnologia sia profittevole per le imprese ed autorevoli studi hanno segnalato che le imprese che utilizzano le tecnologie digitali siano più propense all’esportazione rispetto a soggetti imprenditoriali che non se ne avvalgano. Tali strumenti, affiancati ad un ripensamento dei modelli adottati per il business, dovrebbero portare ad una probabilità di esportare superiore di circa tre volte rispetto a chi non intraprenda la via del rinnovamento.

Siamo chiaramente in una fase inziale di questo fenomeno, che necessita, ovviamente, di un adeguato ciclo di formazione e di un periodo di adeguamento alle dinamiche connesse alle nuove tecnologie, con un occhio particolare all’apprestamento di validi strumenti di protezione contro attacchi informatici.

Per esigenze di spazio, non ci si sofferma sugli scenari alternativi al quadro presentato. Ne esistono chiaramente due: uno peggiorativo, legato principalmente agli effetti nocivi per l’economia mondiale di un ulteriore inasprimento della politica monetaria per contenere dinamiche inflattive, ed uno migliorativo, all’opposto di quello precedente, che sconterebbe pertanto in positivo gli effetti della fine della politica rialzista degli interessi, dovuta ad un miglioramento dell’andamento dell’inflazione.

Al di là dell’evoluzione delle dinamiche economiche e finanziarie, resta comunque l’indubbia utilità di uno strumento, quale il “Rapporto Export 2023 SACE”, per comprendere l’andamento e le tendenze del nostro export.

Fonte: Rapporto Export SACE 2023

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