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martedì 01/08/2023 • 06:00

Lavoro DALL’INPS

RdC e nuovi sussidi, disciplina transitoria e prime indicazioni

Forniti i primi chiarimenti sulle modalità di accesso al percorso di inclusione sociale e di attivazione al lavoro in attesa dell'adozione dei decreti attuativi delle nuove misure per il contrasto alla povertà, il Supporto per la Formazione e per il Lavoro e l'Assegno di inclusione

a cura di

redazione Memento

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03
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Le disposizioni transitorie del Reddito di Cittadinanza prevedono che, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro possa pervenire, non oltre il 31 ottobre 2023, una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali. Per tali nuclei la fruizione del reddito di cittadinanza potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023.

L'ipotesi della presa in carico, come chiarito dall'INPS, non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l'Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali. In altre parole, non riguarda tutti coloro che hanno già fruito delle sette mensilità del reddito di cittadinanza, ma solo chi si trova in una situazione di particolare disagio sociale e che sia difficilmente inseribile in un percorso di attivazione lavorativa. Per loro è possibile iniziare o proseguire un percorso già avviato con i servizi sociali e, se presi in carico dai servizi sociali attraverso l'avvio con l'analisi preliminare della definizione del percorso di inclusione sociale, potranno continuare a ricevere il beneficio fino a dicembre 2023.

A loro, come anche ai nuclei di percettori di Rdc, al cui interno vi siano persone disabili, minorenni, ultrasessantenni, è potenzialmente destinata la nuova misura dell'assegno di inclusione (ADI), a decorrere dal 1° gennaio 2024, quale misura di contrasto alla povertà, fragilità ed esclusione sociale.

Per i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l'Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali dal primo settembre 2023 sarà possibile accedere alla nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL) che mira l'inserimento al lavoro, garantendo al contempo un supporto economico pari a 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità. Per accedere al beneficio, infatti, oltre a presentare una domanda, è necessario seguire un iter:

  • sottoscrivere il patto di attivazione digitale;
  • contattare le Agenzie per il lavoro;
  • sottoscrivere il patto di servizio personalizzato.

L'iter in questione sarà illustrato in una video-guida messa a disposizione dall'INPS.

Coloro che sono stati già avviati ai centri per l'impiego e risultano già inseriti nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione, potranno proseguire nel loro percorso. Ai fini del riconoscimento del beneficio Supporto per formazione e il lavoro, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate. Dal 1° gennaio 2024, i nuclei al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant'anni d'età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell'Assegno di inclusione (ADI), nuova misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale

Fonte: Mess. INPS 31 luglio 2023 n. 2835

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di

Francesca Bicicchi

- Consulente del Lavoro in Roma e Bologna

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