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lunedì 17/07/2023 • 06:00

Caso Risolto Imposte indirette

Quando i contributi pubblici versati alle società in house sono soggetti a IVA

L’Agenzia delle Entrate chiarisce le condizioni che devono ricorrere affinché i contributi pubblici assumano la qualifica di corrispettivo dell’attività finanziata, nello specifico caso in cui il beneficiario sia una società commerciale operante secondo il modello organizzativo dell’“in house providing”.

di Marco Peirolo - Dottore commercialista e componente della Commissione IVA e altre imposte indirette CNDCEC

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  • Tempo di lettura 6 min.
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Soggettività IVA delle società “in house” Il primo aspetto chiarito dall'Agenzia delle Entrate è relativo al presupposto soggettivo dell'IVA, rispetto al quale la qualifica “in house providing” della società non assume rilevanza in ordine all'individuazione della soggettività d'imposta della medesima nell'ambito dei rapporti giuridici che s'instaurano con l'ente locale. Infatti, la normativa e la giurisprudenza, anche comunitaria, che delineano la figura della società “in house” e le caratteristiche del rapporto relazionale che essa intrattiene con l'ente pubblico che la controlla riguardano la materia degli appalti pubblici e, in particolare, le procedure ad evidenza pubblica. Nel dettaglio, nella risposta n. 376 del 2023, la società istante, giuridicamente distinta dall'ente locale che la controlla, è stata costituita nella forma di società di capitali e, conseguentemente, agli effetti dell'IVA, si configura quale soggetto passivo ai sensi dell'art. 4, comma 2, n. 1), del D.P.R. n. 633/1972, secondo cui si considerano effettuate in ogni caso nell'esercizio d'impresa le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere dalle società commerciali. Pertanto, non può essere estesa alla società istante la previsione dell'art. 4, comma 4, del D.P.R. n. 633/1972, secondo cui, per gli enti non commerciali, ivi comp...

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