sabato 01/07/2023 • 06:00
Si sente sempre di più il bisogno che la prevenzione diventi cultura all’interno di una società, cioè faccia parte del percorso intellettuale e morale che permette ad ogni individuo di elevarsi e diventare consapevole del proprio ruolo e delle conseguenze delle proprie azioni od omissioni. Il tema è stato affrontato nel corso del Festival del Lavoro 2023.
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INAIL e la cultura della sicurezza
L’Istituto preposto alla promozione e alla divulgazione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è indubbiamente l’INAIL, come previsto dall’art. 9 del D.Lgs. n. 81/08. I compiti assegnati dal legislatore possono essere raggiunti, secondo la normativa, attraverso percorsi formativi scolastici, universitari e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Ogni anno Inail finanzia inoltre la realizzazione di progetti formativi allo scopo proprio, oltreché di elevare gli standard di sicurezza sul lavoro, anche di diffondere proprio la cultura della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro. Infatti, all’interno degli avvisi pubblici sono ammessi il finanziamento di percorsi formativi rivolti alle figure di RLS, RLST, RSPP e lavoratori, aventi ad oggetto tra l’altro, attività inerenti alle relazioni, l’innovazione organizzativa e l’ambito comportamentale che si possono associare direttamente alla divulgazione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Cosa può fare la singola azienda
La promozione e l’incentivo verso atteggiamenti propositivi nei confronti della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori può realizzarsi a diversi livelli: è dai soggetti con posizioni apicali che deve avvenire la divulgazione ed un comportamento esemplare e da tutti i lavoratori l’effettiva partecipazione in qualità di “attori principali”.
Ruolo fondamentale è la gestione di un’efficace comunicazione in modo che tutti i soggetti coinvolti percepiscano di avere l’opportunità di confrontarsi liberamente senza subire eventuali ripercussioni. La condivisione poi di momenti stabiliti con cadenza prefissata per relazionarsi e stimolare una partecipazione attiva per l’individuazione delle migliori misure di prevenzione e di protezione è ulteriormente essenziale. Anche all’interno delle liste di controllo dell’INAIL inerenti la valutazione del rischio da stress lavoro correlato è prevista l’esamina di informazioni sulla funzione e cultura organizzativa riguardanti la comunicazione (presenza di un sistema di comunicazione aziendale o di momenti di comunicazione dell’azienda a tutto il personale ed effettuazione di riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori)
La formazione in azienda, stimolata anche dagli avvisi pubblici di INAIL sopra citati, deve avere l’obiettivo sia di coinvolgere le diverse figure in base ai ruoli ricoperti, sia di stimolare una proficua e soddisfacente comunicazione. La normativa prevede già, comunque, un percorso formativo di base con tecniche di comunicazione per dirigente, preposti e RLS.
La cultura della sicurezza si diffonde lentamente, ma più i soggetti saranno consapevoli che solo adottando adeguate misure di prevenzione e di protezione si raggiungono gli obiettivi di ridurre (o magari annullare) il numero di infortuni all’interno dei propri ambienti lavorativi, più questo percorso sarà costantemente in crescita e radicato.
Che ruolo può avere il consulente del lavoro?
Il Consulente del Lavoro può avere un ruolo attivo nella divulgazione della cultura della prevenzione e della sicurezza perché ha un rapporto costante con i propri clienti, dal momento dell’instaurazione del rapporto di lavoro con il dipendente, alla sua fase gestionale e, in alcuni casi, di conclusione. Durante queste diverse fasi può interagire per sollecitare anche gli adempimenti inerenti la sicurezza sul lavoro, dalle eventuali visite mediche preventive all’assunzione in caso di mansioni con l’obbligo di idoneità lavorativa, al percorso formativo obbligatorio, fino alla tutela della maternità, evitando (se ne sia a conoscenza) che lavoratrici in stato di gravidanza svolgano attività a rischio.
Realizzare e stimolare le aziende in modo da far loro rispettare gli obblighi inerenti alla sicurezza sul lavoro, oltre ad evitare sanzioni e possibili sospensioni immediate dell’attività lavorative per gravi inadempienze di sicurezza, possono contribuire al non accadimento di incidenti o, addirittura, di infortuni sul lavoro con conseguenze anche gravi. Questo permetterà di entrare a far parte di quella grande famiglia che sono i “divulgatori della cultura della sicurezza”.
L’opportunità di essere fautore della riduzione del numero di infortuni sul lavoro delle proprie aziende ha sicuramente delle gratificazioni personali almeno dal punto di vista morale, oltreché importanti conseguenze nei confronti dei clienti in termini di responsabilità ed economici.
È quindi compito e consapevolezza di tutti noi diventare soggetti attivi di promozione e di divulgazione della cultura della sicurezza nella nostra vita, nei nostri luoghi di lavoro e, in generale, nello svolgimento delle attività quotidiane nostre e dei nostri clienti.
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