Intelligenza artificiale e digitalizzazione dei processi sono sempre più diffusi in ambito lavorativo: costituiscono una opportunità o un pericolo per aziende e lavoratori?
Il progresso tecnologico che sta influenzando la nostra società, la vita aziendale e lavorativa, non deve essere letto come un pericolo per le imprese e per i lavoratori. Bensì, come una grande opportunità di crescita su entrambi i fronti.
L'intelligenza artificiale sta ponendo sfide enormi nel campo della ricerca di profili specializzati e dello sviluppo di nuove competenze anche in chiave digitale, con risvolti sul piano etico, deontologico e normativo.
I Consulenti del Lavoro come possono diventare parte attiva di questa trasformazione tecnologica?
Proprio in questo contesto, i Consulenti del Lavoro giocheranno la loro partita più importante poiché avranno la possibilità di fare rete e tessere un'ampia gamma di collaborazioni, sperimentando nuove modalità di interazione con clienti e colleghi. A tal proposito, il Consiglio Nazionale dell'Ordine, in collaborazione con l'ENPACL, ha realizzato la nuova piattaforma “Fare rete per i Consulenti del Lavoro” per favorire l'incontro tra domanda e offerta di collaborazione tra studi professionali, anche a distanza. L'aggregazione nelle reti digitali rappresenta un'occasione per i Consulenti del Lavoro di ampliare il loro background esperienziale e supportare al meglio aziende e dipendenti nel processo di crescita e digitalizzazione.
Bisogna aprirsi a nuovi orizzonti e sfruttare appieno i nuovi strumenti tecnologici per accrescere le proprie conoscenze e rinnovare le proprie skills. Formazione continua, innovazione tecnologica e acquisizione – o perfezionamento – delle competenze sono le principali direttrici da seguire per fronteggiare i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro.
Un'analisi, questa, che sarà al centro dei dibattiti in programma al Festival del Lavoro: nel corso delle sessioni formative che si susseguiranno durante la tre giorni, indagheremo sfide e prospettive future per datori di lavoro e lavoratori, alla luce dell'impatto della digitalizzazione e dei nuovi modelli economici e produttivi sul mondo delle professioni e sull'occupazione.
Il Decreto Lavoro interviene in ottica riformista e di semplificazione nel mondo lavoro. In che modo i Consulenti del Lavoro incideranno in questo processo di cambiamento?
Senza dubbio nel Decreto Lavoro (DL 48/2023) viene proposta una visione strategica che vede la sua ragion d'essere nei principi di equità e inclusione. I Consulenti del Lavoro dovranno interpretare con versatilità le transizioni in atto nel mercato occupazionale, assicurando una corretta gestione dei rapporti di lavoro in chiave etica e solidale.
D'altronde, i Consulenti stessi sono animati da una grande vocazione sociale e da un enorme senso di responsabilità per cui ogni contributo trasmesso al mondo politico e istituzionale si è sempre rivelato di fondamentale importanza, in un'ottica di miglioramento del sistema lavoristico-fiscale del Paese. Il DL 48/2023 sancisce un nuovo corso del mercato occupazionale valorizzando, nello specifico, le politiche attive e la contrattazione collettiva. Ogni disposizione normativa privilegia l'aspetto semplificatorio – peraltro condiviso dalla Categoria – ma soprattutto garantisce maggiori tutele e benefici per coloro che si trovano ai margini del mercato del lavoro e non possono sperare di rientrarvi senza arricchire le loro competenze.
Sostenibilità e transizione ecologica: l'integrazione nei modelli di business e organizzativi delle imprese è una realtà ormai consolidata. Su quali nuove necessarie competenze i Consulenti del Lavoro dovranno focalizzarsi?
Transizione ecologica e green economy sono parte integrante del nuovo assetto lavoristico venutosi a creare nel post-pandemia, alla luce degli investimenti previsti dal PNRR in chiave ambientale, sociale e governance (ESG). In questo scenario, i Consulenti del Lavoro possono arricchire i propri ambiti di intervento professionale sostenendo le aziende anche nella costruzione di un'organizzazione che privilegi le performance produttive sia in un'ottica di fatturato e sostenibilità del costo del lavoro che di benessere garantito ai dipendenti.
Sulla scia di questa affermazione, ritengo che un welfare aziendale personalizzato rappresenti la nuova frontiera del lavoro.
È importante conoscere le esigenze dei propri collaboratori e valorizzare tramite l'ascolto il loro potenziale di sviluppo e autonomia, favorendo una chiara strategia di formazione individuale sia in ambito tecnologico che delle soft skills. Una possibile prospettiva di crescita, affiancata ad un'adeguata conciliazione vita-lavoro, rappresenta uno dei principali elementi che incentivano il lavoratore a restare in azienda. I percorsi formativi, inoltre, potrebbero essere affiancati alla gestione di elementi retributivi come premi di produzione e assistenza sanitaria. Al Festival del Lavoro avremo modo di approfondire anche questi temi in ogni loro sfaccettatura.
Giuffrè Francis Lefebvre è presente al Festival del Lavoro 2023.
Ti aspettiamo presso il nostro stand con nuovi gadget e iniziative dedicate ai Consulenti del Lavoro.