lunedì 26/06/2023 • 06:00
Il report presentato dall’Information Commissioner’s Office del Regno Unito sui “neurodati” delinea i possibili scenari di implementazione di questa tecnologia, mettendo in guardia sulle conseguenze di sviluppi inappropriati.
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Il settore delle neurotecnologie è uno degli ambiti scientifici di maggiore interesse e sviluppo degli ultimi anni. In questo campo vengono integrate le più avanzate tecnologie biomediche per lo studio e il trattamento delle patologie del sistema nervoso: i dispositivi possono infatti registrare e interpretare i segnali che provengono dal cervello umano e modificarne persino l’attività. Possono essere un supporto per la cura e il recupero della memoria nei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, ma consentono altresì il potenziamento delle capacità cognitive, nonché la misurazione delle performance del cervello durante l’attività lavorativa. Naturalmente, tutte queste potenzialità hanno stuzzicato vari interessi commerciali e, oltre al comparto medico e farmaceutico, le neurotecnologie si stanno diffondendo in settori quali il benessere personale, lo sport professionistico, il marketing e l’home entertainment per offrire servizi più personalizzati, ma si prevede anche l’utilizzo nelle aziende per il monitoraggio dei dipendenti sul posto di lavoro. È comprensibile, quindi, che suddetta tendenza sollevi diverse perplessità. Il rapporto ICO L’Information Commissioner’s Office...
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