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martedì 20/06/2023 • 06:00

Speciali Emendamento non passato

Decreto Lavoro: il MEF boccia il sostegno al lavoro domestico

Da fonti di stampa si apprende che l'emendamento al Decreto Lavoro, già approvato al Senato, che introduce un esonero contributivo per i datori di lavoro domestico che assumano assistenti a persone non autosufficienti incontrerebbe problemi di copertura finanziaria. Non una buona notizia per le famiglie.

di Paolo Bonini - Consulente del lavoro

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Il testo dell'emendamento, approvato in Commissione affari sociali, introduce nel Decreto Lavoro l'art. 39-bis.

Si prevede che l'assunzione o la trasformazione a tempo indeterminato di assistenti a persone non autosufficienti con più di 65 anni di età goda di un esonero contributivo del 100%, nel limite di 3.000 euro annui e per una durata massima di 36 mesi. Il beneficio non spetta:

  • qualora tra le parti sia già intercorso un rapporto di lavoro domestico cessato da meno di 24 mesi;
  • nel caso in cui l'assunzione riguardi parenti o affini del datore di lavoro, salvo il caso in cui l'assunzione riguardi mansioni di assistenza verso particolari categorie di invalidi, individuati dalla L. 1403/71.

La misura vale 15 milioni di euro annui.

Il no del MEF

Negli ultimi giorni, fonti di stampa hanno diffuso la notizia che il MEF sarebbe intenzionato a bocciare l'emendamento per ragioni di copertura finanziaria.

Non si tratta di una buona notizia per le famiglie italiane che devono assistere componenti anziani non autosufficienti, in un contesto già non facile e ulteriormente aggravato dall'alta inflazione, che ha determinato, tra l'altro, un significativo aumento delle retribuzioni minime dei lavoratori domestici (+9,2% da gennaio 2023). Il contrato collettivo nazionale prevede, infatti, l'automatico adeguamento delle retribuzioni alle variazioni del costo della vita rilevate al 30 novembre di ogni anno. Per quest'anno, la richiesta delle associazioni datoriali di dilazionare gli aumenti ha incontrato la ferma opposizione delle organizzazioni dei lavoratori.

Non si è fatta quindi attendere la reazione di Assindatcolf, associazione di rappresentanza dei datori di lavoro domestico, che auspica un ripensamento.

L'associazione fa notare come la misura, comunque giudicata insufficiente, avrebbe potuto favorire non solo i datori di lavoro (ossia, le famiglie italiane alle prese con i problemi della non autosufficienza), ma anche i lavoratori, data l'alta percentuale di lavoro sommerso che affligge il settore (58,7% del totale secondo i dati Istat del 2021).

Secondo i dati diffusi dall'associazione – che da tempo chiede la deducibilità totale dei costi del lavoro domestico – un lavoratore domestico addetto all'assistenza di persone non autosufficienti, assunto a tempo indeterminato in regime di convivenza, costa alla famiglia, per 54 ore di lavoro settimanali, 18.639,12 euro all'anno, di cui 2.414,88 euro a titolo di contributi previdenziali. Secondo le regole attuali, il datore di lavoro può portare in deduzione dal reddito i contributi versati per un massimo di 1.549,37 euro annui e può detrarre il 19% delle restanti spese, determinate nel limite massimo di 2.100 euro l'anno, a condizione che il reddito complessivo non superi i 40.000 euro (nell'esempio, 399 euro a fronte di una retribuzione lorda di € 16.224,24 euro). Una baby sitter assunta per 4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana (certamente non un lusso, nel caso in cui in famiglia i genitori siano entrambi lavoratori), può arrivare a costare 9.685,31 euro.

Il tema è molto sensibile perché riguarda migliaia di famiglie e costituisce un importante elemento del nostro sistema di welfare. Ma, come accennato, riguarda anche migliaia di lavoratori: sia quelli che già si trovano a lavorare “in nero”, sia quelli “in regola” che rischiano di finire anch'essi nel sommerso. Il tutto, in un contesto aggravato dalla difficilissima reperibilità di personale, che in grande maggioranza è di origine straniera ed è da tempo escluso nella programmazione annuale dei flussi di ingresso.

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