giovedì 15/06/2023 • 06:00
Banca d’Italia illustra le novità introdotte nel disegno di legge sulla delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, rilevando come il sistema degli aiuti di Stato in Italia poco coerente e nell’insieme non del tutto efficace nel guidare il sistema produttivo nelle transizioni che esso è chiamato ad affrontare.
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Semaforo arancione da parte di Banca d’Italia, che esprime il proprio parere circa le semplificazioni introdotte dal disegno di legge del Senato circa la “Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, nonché disposizioni di semplificazione delle relative procedure “ed invita il Governo a rivedere la legislazione in tema di incentivi imprenditoriali, rendendola più efficace oltre che snella. Nonostante il cambiamento della politica industriale dell’Italia, le imprese sono riuscite ad adattarsi progressivamente ai cambiamenti della struttura dell’economia, delle tecnologie e delle istituzioni.
Banca d’Italia sottolinea come il disegno di legge delega si propone di rinnovare in maniera organica il sistema degli incentivi alle imprese, migliorandone la pianificazione e l’organizzazione, con l’obiettivo di accrescerne l’efficacia in termini di sviluppo economico e coesione sociale.
L’analisi di Banca d’Italia sui dati disponibili dal 2010, registra come il sistema degli aiuti di Stato in Italia appare più debole che in altri paesi, poco coerente e nell’insieme non del tutto efficace nel guidare il sistema produttivo nelle transizioni che esso è chiamato ad affrontare, anche se negli anni più recenti, con l’introduzione della strategia Industria 4.0 e Transizione 4.0, alcune misure sono state più chiaramente indirizzate al potenziamento tecnologico del tessuto produttivo.
La programmazione degli incentivi
Le novità introdotte dal Disegno di Legge sono presenti nell’art. 2 nella quale si dispone che gli incentivi devono avere una programmazione pluriennale, in coerenza con l’orizzonte temporale degli investimenti, e devono fornire risorse finanziarie adeguate per il raggiungimento dell’obiettivo assegnato e devono avere un impatto misurabile attraverso tecniche standard di valutazione delle politiche ex ante, in itinere ed ex post.
Inoltre si precisa che gli incentivi:
La razionalizzazione
All’art.3 si intende invece provvedere alla definizione di un sistema organico di incentivi che preveda una razionalizzazione nell’offerta dei sussidi e l’adozione di una disciplina di carattere generale (“codice degli incentivi”), in coordinamento con i diversi ministeri coinvolti e la Conferenza permanente Stato-Regioni. L’art. 4 introduce una procedura di ricognizione e sistematizzazione delle misure esistenti, con l’obiettivo di concentrarne l’offerta degli incentivi alle imprese e ridurne la dispersione. La grande novità viene invece esplicata dall’art. 6 che introduce la creazione e costituzione di “codice degli incentivi” al fine di raccogliere i principi comuni che regolano i procedimenti amministrativi, standardizzandone i criteri, definendo i contenuti minimi dei provvedimenti (ad es. bandi o direttive) e fissando linee guida per la valutazione.
La semplificazione delle procedure
In ultimo, l’art 7 del DDL introduce il tema della digitalizzazione, modernizzazione e semplificazione delle procedure amministrative. Nello specifico l’articolo prevede l’obbligo di pubblicità legale su internet di tutti i provvedimenti nonché la creazione di una piattaforma telematica di raccolta delle informazioni più rilevanti (“Incentivi.gov.it”). Banca d’Italia precisa che la digitalizzazione nella raccolta dei dati delle imprese si potrebbe tradurre nella creazione di un database di dati amministrativi, aggiornato dalle aziende che fanno domanda e interrogabile direttamente dalle amministrazioni che ricevono una richiesta di sussidio, che contenga tutte le certificazioni necessarie per ricevere gli incentivi, determinando una semplificazione delle procedure sia per le aziende sia per l’operatore pubblico.
Il rilascio delle certificazioni
Il disegno di legge prevede anche la sottoscrizione di protocolli tra le Amministrazioni pubbliche per il rilascio accelerato delle certificazioni necessarie all’erogazione del sussidio; tali procedure si estenderebbero anche al documento unico di regolarità contributiva e alle certificazioni antimafia. Per Banca d’Italia le disposizioni contenute nel disegno di legge dovrebbero avere carattere vincolante anche per i legislatori regionali, in virtù delle limitazioni alla concorrenza che possono derivare dall’applicazione di legislazioni non armonizzate e del carattere trasversale riconosciuto dalla Corte costituzionale alla competenza legislativa statale in materia di tutela della concorrenza. In questo contesto, gli obiettivi di ricognizione e concentrazione dell’offerta appaiono apprezzabili, al fine di ridurre le sovrapposizioni e unificare gli strumenti. Banca d’Italia ritiene pertanto che il riordino della disciplina degli incentivi riveste un ruolo importante nello stimolare il cambiamento strutturale di un paese, ma va inserito nel contesto di riforme incisive sul sistema fiscale e sul funzionamento dei mercati e delle Pubbliche amministrazioni volte a migliorare il contesto economico e istituzionale nel quale operano le imprese.
Fonte: Analisi Banca Italia
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