mercoledì 31/05/2023 • 06:00
Ammontano ad oltre 1,1 miliardi di euro le risorse che, il decreto firmato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy destina al rifinanziamento dei contratti di sviluppo, previste dalla Legge di Bilancio 2023. Al via, quindi, il nuovo bando per le filiere strategiche e lo scorrimento delle graduatorie per i programmi già presentati.
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A seguito della firma del decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sono state destinate le risorse al rifinanziamento dei Contratti di sviluppo, previste dalla L. 197/2022 (Legge di Bilancio 2023). Il decreto acquisirà efficacia successivamente alla registrazione degli organi di controllo.
Si provvede a stanziare oltre 1,1 miliardi di euro, con l'avvio del nuovo bando per le filiere strategiche e lo scorrimento delle graduatorie per programmi già presentati per finanziare i contratti di sviluppo.
Contratti di sviluppo
Per completezza, è bene ricordare che i Contratti di sviluppo rappresentano il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi d'investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Essi sono stati introdotti nell'ordinamento dall'art. 43 del DL 112/2008 e sono operativi dal 2011.
Essi costituiscono uno strumento di politica industriale che registra una forte risposta da parte del tessuto produttivo nazionale, con particolare riferimento alle aree del Sud del Paese, sebbene non sia esclusivamente e direttamente destinato a tali realtà territoriali. In tal senso, rientra tra gli strumenti di politica di coesione economica, essendo, i contratti di sviluppo, per buona parte, finanziati attraverso le risorse dei Fondi strutturali europei, PON Competitività e del Fondo per lo sviluppo e la coesione, con i relativi vincoli territoriali per esse previsti (80% Mezzogiorno e 20% Centro-Nord).
La normativa che regola lo strumento, ha subito, nel corso degli anni, sostanziali modifiche volte a garantire una maggiore celerità delle procedure di accesso ed una migliore risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo nazionale.
I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili).
Il programma di sviluppo può, altresì, essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete, di cui all'art. 3, c. 4-ter, del DL 5/2009.
Nei Contratti di sviluppo, i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:
Come sopra anticipato, la Legge di Bilancio 2023 (art. 1, c. 389 e 390), provvede a rifinanziare lo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo per:
Il decreto del MIMIT
Con il decreto firmato dal Ministro Urso, si autorizza, nello specifico, lo scorrimento delle istanze già presentate relative a:
Il provvedimento dispone, altresì, l'apertura di un nuovo bando, stanziando oltre 390 milioni di euro a sostegno delle filiere produttive strategiche per lo sviluppo del Paese. Questa nuova iniziativa, permetterà il finanziamento di programmi di sviluppo nell'ambito del Temporary Framework Covid-19, in vigore fino al 2023.
Come indica il medesimo decreto, le domande dovranno avere per oggetto programmi di sviluppo industriali nei seguenti settori:
I progetti d'investimento ammissibili, qualora presentati da più imprese, dovranno essere funzionali alla nascita o al potenziamento delle filiere di riferimento, oppure, se presentati da singole imprese, dovranno comportare effetti positivi anche per gli altri attori della filiera.
Viene, inoltre, stabilito che, al fine di selezionare i programmi di maggior impatto sull'economia del territorio e della filiera, saranno anche valutati i seguenti parametri:
Potranno, altresì, beneficiare di criteri premiali ai fini della graduatoria, le imprese proponenti insignite del rating di legalità o in possesso di certificazioni ambientali.
Le agevolazioni, per cui la concessione interverrà entro il 31 dicembre 2023, saranno erogate esclusivamente in forma di contributo in conto impianti o di contributo diretto alla spesa.
Fonte: DM 11 maggio 2023
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