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martedì 30/05/2023 • 06:00

Impresa Dalla Cassazione

La governance delle società pubbliche è assoggettata al codice civile

La Cassazione, con la sentenza 2 maggio 2023 n. 11375, si è espressa sul rapporto tra società a partecipazione pubblica ed il proprio organo amministrativo ribadendo che anche in suddette società i principi e le norme di corporate governance sono quelle del diritto commerciale, riconducibili al codice civile e slegate dall'esercizio di un pubblico potere.

di Antonio Conforti - Dirigente Aziendale, Responsabile di Ufficio Legale e di Organismo di Vigilanza

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  • Tempo di lettura 1 min.
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La Corte di Cassazione, con la sentenza 2 maggio 2023 n. 11375, si è recentemente espressa sul rapporto tra società a partecipazione pubblica (“Società Pubblica”) ed il proprio organo amministrativo. Nello specifico, la Suprema Corte ha ribadito che anche nelle società a partecipazione pubblica i principi e le norme di corporate governance sono quelle del diritto privato commerciale, riconducibili pertanto al codice civile e slegate dall'esercizio di un pubblico potere. Questione di fatto A differenza di molti casi decisi dalla Suprema Corte in cui la vicenda focale è quasi sempre quella di diritto, nel caso che ci occupa già la questione di fatto è connotata da aspetti non consueti e, a tratti, particolarmente interessanti. Si tratta, infatti, della nomina a Presidente del CdA di una Società Pubblica di un professionista revocato (“Professionista”) prima ancora dell'accettazione della carica, pertanto non formalizzatasi. L'incarico non era stato accettato dal Professionista né iscritto nel registro delle Imprese, ed era stato, quindi, revocato con ordinanza dell'ente pubblico, con la quale era stata contestualmente nominata altra persona nella qualità di Presidente. Il Professionista non aveva ricevuto comunicazione né della nomina né della revoca e solo successivamente a quest'ultima, dopo avere avuto conoscenza in via indiretta e casuale dell...

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