venerdì 12/05/2023 • 11:31
Con il comunicato stampa dell’11 maggio 2023, il CNDCEC ha informato di aver proposto la valorizzazione della figura del Garante dei diritti del contribuente alla quale attribuire specifici poteri nel caso in cui vengano riscontrate fattispecie in contrasto con le disposizioni dello Statuto dei diritti del contribuente.
redazione Memento
Il CNCEC, nel corso di un’audizione parlamentare presso la Commissione Finanze della Camera, ha chiesto di superare la previsione del contributo per la presentazione degli interpelli e l’inserimento a regime anche dei professionisti in tutte le misure di incentivazione fiscale previste per le imprese. Nel dettaglio, è stato chiesto che venga superata la previsione di subordinare l’ammissibilità delle istanze di interpello al versamento di un contributo. Secondo i commercialisti, per questa disposizione è opportuna una riflessione proprio per valorizzare i principi fondamentali della delega che, rendendo virtuoso il confronto preventivo per limitare per quanto più possibile il sorgere di contenziosi e prevedendo la diffusione tempestiva di documenti di prassi su temi di carattere generale, dovrebbe limitare il ricorso all’interpello alle tematiche di maggiore complessità. La categoria ha anche proposto una più ampia declinazione delle norme volte a favorire le aggregazioni tra gli studi professionali, con particolare riferimento alla neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione sia verticale che orizzontale, alla previsione di un regime opzionale di determinazione per cassa del reddito delle società tra professionisti costituite in forma di società di capitali e all’ampliamento del regime forfettario anche alle società tra persone e alle associazioni professionali. Nell’ambito della revisione e razionalizzazione del sistema degli incentivi fiscali alle imprese, secondo i commercialisti andrebbe introdotto uno specifico criterio direttivo che disponga la parità di trattamento tra tutti gli operatori economici. Ulteriori richieste della categoria sono rivolte a una revisione dell’istituto del reclamo/mediazione tributaria e al potenziamento delle premialità connesse all’adesione al regime dell’adempimento collaborativo, attraverso l’esclusione delle sanzioni amministrative tributarie e delle sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele, nonché la riduzione di almeno tre anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento. In materia di IVA, è stata inoltre proposto di rivedere la disciplina, anche sanzionatoria, in materia di errori di fatturazione, introducendo la sanzione fissa nell’ipotesi di detrazione di imposta non dovuta nei casi in cui il cedente/prestatore abbia versato l’imposta nonché l’ampliamento dei termini per l’emissione delle note di variazione e per la richiesta di rimborso dell’imposta non dovuta. Fonte: Comunicato stampa CNDCEC 11 maggio 2023
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