mercoledì 10/05/2023 • 06:00
Molteplici i contributi che il Commercialista può offrire al sistema economico alla luce della delega per la riforma fiscale: garante della compliance normativa, consulente specializzato per le imprese, punto di riferimento nel nuovo patto Fisco-contribuenti. Analizzano questi nuovi ruoli Salvatore Regalbuto, Tesoriere e Delegato area Fiscalità CNDCEC e Pasquale Saggese, Fondazione Nazione Commercialisti.
Il periodo di forti mutamenti che stiamo attraversando – a ridosso delle due più gravi crisi economiche a livello globale degli ultimi cinquant'anni, quella pandemica per il Covid-19, prima, e la crisi energetica per il conflitto bellico russo-ucraino, poi, con le loro pesanti ricadute sul tessuto socio-economico dell'intera popolazione mondiale – rende ancora più attuale l'interrogativo sul ruolo della nostra professione e sul contributo che i Commercialisti possono offrire al sistema economico nel suo complesso, alla luce anche degli scenari che la delega per la riforma fiscale lascia prefigurare e degli importanti segnali di stimolo alla ripresa economica e alla crescita sociale che dalla stessa traspaiono e che il Paese, ormai da tempo, attende. E ciò, senza dimenticare che, in questi ultimi – difficili – anni, i Commercialisti hanno avuto un ruolo fondamentale per la tenuta del tessuto economico-imprenditoriale del Paese, in quanto è grazie ai Commercialisti che le svariate misure di sostegno messe in campo dal governo durante le emergenze hanno potuto raggiungere i loro effetti, consentendo così ai cittadini di fronteggiare le crisi in atto. Il molteplice ruolo del Commercialista nella Delega Fiscale La delega per la riforma fiscale, attualmente all'esame del Parlamento, valorizza e rafforza sensibilmente il ruolo del Commercialista, nella sua duplice veste di consulente al fianco di imprese, lavoratori e famiglie, nonché di professionista cui il legislatore affida compiti particolarmente delicati sotto il profilo della tutela dell'interesse pubblico, di controllo sulla corretta applicazione delle norme tributarie, al fine di garantire ai contribuenti assistiti il corretto adempimento di alcuni obblighi tributari, a tutto vantaggio della compliance. Fiscalità di impresa Per quanto concerne la fiscalità d'impresa, la delega si muove su due direttrici che rendono decisiva la figura del commercialista: da un lato, il rafforzamento del processo di avvicinamento dei valori fiscali a quelli civilistici nella determinazione del reddito d'impresa e, dall'altro, l'ampliamento del regime di adempimento collaborativo. Quanto alla riduzione del doppio binario civilistico/fiscale, il sistema attuale è caratterizzato da un eccessivo numero e un eccessivo ammontare di variazioni in aumento e diminuzione rispetto all'utile economico, le quali peraltro tendono a bilanciarsi tra loro in quanto molte di esse sono di carattere temporaneo. La delega, molto opportunamente, individua una serie di variazioni fiscali di carattere temporaneo che potrebbero essere teoricamente rimosse dal nostro sistema fiscale. Un inventario di punti su cui intervenire per avvicinare il reddito d'impresa al risultato di bilancio: dai componenti positivi o negativi di reddito rilevanti fiscalmente secondo il principio di cassa (come le differenze su cambi, i debiti o crediti in valuta e gli interessi di mora) alle differenze derivanti da fenomeni valutativi (come le opere, forniture e servizi di durata ultrannuale o gli ammortamenti), fino ad arrivare – secondo quanto precisato dalla relazione illustrativa – alla revisione dei costi parzialmente deducibili. Si vuole, pertanto, implementare il principio di derivazione rafforzata e limitare le divergenze, in modo da evitare la gestione di un oneroso doppio binario civilistico-fiscale. Ma l'aspetto di assoluto rilievo che va sottolineato è certamente il passaggio in cui si prevede di applicare tale avvicinamento delle due discipline ai soli soggetti che sono in possesso di apposite certificazioni, rilasciate da professionisti qualificati, che attestano la correttezza degli imponibili dichiarati (ovvero a coloro che sottopongono, anche in via volontaria, il proprio bilancio a revisione legale). Ora, è evidente che il riferimento ai “professionisti qualificati” deve intendersi fatto, inequivocabilmente, alla categoria dei Commercialisti. Si tratta di un importante cambio di paradigma che valorizza il ruolo del Commercialista quale “certificatore” della corretta applicazione delle norme tributarie. Solo attraverso la certificazione del Commercialista l'impresa potrà infatti beneficiare dei vantaggi dell'avvicinamento dei valori fiscali a quelli civilistici, evitando così gli onerosi costi di gestione del doppio binario, con un meccanismo di “premialità” che sicuramente farà da stimolo all'utilizzo della certificazione. Ma, a ben guardare, il ruolo dei Commercialisti risulta accresciuto nella delega anche per un'altra ragione. Principio di derivazione rafforzata Il rilievo crescente del principio di derivazione rafforzata nella determinazione dell'imponibile fiscale e, con esso, dei criteri contabili di classificazione, qualificazione e imputazione temporale significa infatti anche attribuire allo standard setter contabile l'importante funzione di decisore delle regole di determinazione dell'imponibile fiscale, tradizionalmente riservata al legislatore nazionale, quale detentore della rappresentatività e della legittimazione democratica. Il che si traduce in un'importante investitura anche per la nostra categoria professionale che ricopre – come è naturale che sia – un posto di primo piano negli organismi nazionali e internazionali (l'OIC e lo IASB) in cui si redigono e approvano i principi contabili nazionali e internazionali. Adempimento collaborativo La seconda direttrice della delega si propone di estendere il perimetro di applicazione del regime di adempimento collaborativo alle imprese di medie dimensioni. Si tratta, anche qui, di un radicale mutamento d'approccio, che implica il passaggio da una logica di controllo verticale successivo a una di dialogo orizzontale preventivo, più in linea con una visione moderna del rapporto tributario. L'approccio collaborativo significa infatti sottrarsi alle attività di controllo ex post, per attivare, sulle posizioni fiscali incerte e controverse, un'interlocuzione preventiva (ex ante) con l'autorità fiscale, al fine di ottenere certezza ancor prima della presentazione della dichiarazione, tramite una comune valutazione dei fatti sottesi alle scelte di business che racchiudono l'incertezza fiscale, anticipando ed esaurendo i controlli dell'autorità fiscale. È un cambiamento culturale richiesto a noi professionisti, ma anche e soprattutto all'Amministrazione finanziaria e alle sue capacità di gestire un simile cambiamento su larga scala. Significa dunque frapporre tra l'imprenditore e lo Stato, la figura dei Commercialisti, chiamati ad approntare un adeguato sistema di monitoraggio e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework) che assume un ruolo sempre più rilevante nella governance aziendale, in considerazione delle conseguenze patrimoniali e reputazionali delle violazioni tributarie. Su questo cambio di paradigma deve basarsi una riforma che non si limiti a migliorare l'esistente, bensì aspiri a gettare le fondamenta per un nuovo patto Fisco-contribuenti basato sulla reciproca fiducia e sul riequilibrio dei rapporti che possa creare le premesse di una crescita economica realmente sostenibile. In un momento storico quale quello attuale, il sistema fiscale non può continuare, infatti, a essere immaginato come un sistema vessatorio, ma deve essere ripensato come uno strumento di rilancio del sistema economico nazionale, attraverso la semplificazione e razionalizzazione del prelievo che premi assunzioni, innovazione e investimenti. Solo attraverso la creazione di lavoro e l'aumento della produttività e competitività delle imprese si potranno creare infatti i veri presupposti per la riduzione della pressione fiscale e per l'attrattività del nostro sistema economico anche nei confronti degli investitori esteri.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Approfondisci con
Il disegno di legge delega approvata dal Consiglio dei ministri il 16 marzo 2023, e trasmesso alla Camera, individua i principi e criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e..
Lelio Cacciapaglia
Giuseppe Mercurio
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.