giovedì 04/05/2023 • 14:45
Con comunicato stampa del 4 maggio 2023, il CNDCEC ha proposto di introdurre, per gli anni 2024 e 2025, un superbonus “sostenibile” cioè mirato a interventi di riqualificazione energetica degli edifici meno efficienti e realizzati su grandi condomini, immobili destinati a edilizia residenziale pubblica e a beneficio dei nuclei familiari meno abbienti.
redazione Memento
Il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, nel corso degli Stati generali della professione, nell'ambito dell'attuale dibattito sulla capacità di utilizzo delle risorse del PNRR, e tenuto conto anche dei fondi disponibili con il piano RepowerUE, ha ritenuto auspicabile, la proposta di introdurre, per gli anni 2024 e 2025, un superbonus “sostenibile” in quanto mirato ai soli interventi di riqualificazione energetica degli edifici meno efficienti sotto tale profilo e realizzati su grandi condomini, immobili destinati a edilizia residenziale pubblica e a beneficio dei soli nuclei familiari meno abbienti, il tutto riproponendo, per queste casistiche, le opzioni per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Secondo il presidente de Nuccio una misura così congegnata avrebbe il pregio di non disperdere gli indubitabili effetti positivi che il superbonus ha avuto sulla crescita economica del nostro Paese negli ultimi tre anni e, al tempo stesso, garantirebbe in modo certamente più efficiente i saldi di finanza pubblica rispetto alla prima versione dell'incentivo “aperta a tutti””. Parte di tali risorse potrebbero essere destinate anche alle imprese, attraverso meccanismi di detrazione fiscale o di riconoscimento di crediti di imposta connessi all'installazione di sistemi di autoproduzione di energia attraverso l'utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare di quella solare fotovoltaica. Le recenti, e non ancora superate, tensioni sui prezzi dell'energia impongono una riflessione in tal senso, tenuto conto che l'attuale quadro normativo incentiva gli investimenti di questo tipo solo se realizzati da privati cittadini su edifici a destinazione residenziale, ed è di tutta evidenza che la quota preponderante dei consumi proviene da utilizzi non domestici. Un utilizzo nel senso auspicato di parte risorse comunitarie disponibili per la transizione ecologica, coniugato con le ormai collaudate misure antiabuso, tra le quali il visto di conformità apposto dai Commercialisti, consentirebbe anche di evitare contraccolpi al settore dell'edilizia, in particolare sulle ricadute occupazionali. Fonte: Comunicato stampa CNDCEC 4 maggio 2023
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