giovedì 20/04/2023 • 06:00
Con la risposta n. 299/2023 l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in tema di vendite a distanza e rimborso dell'IVA erroneamente versata in Italia ma dovuta in Danimarca.
redazione Memento
L'Agenzia delle Entrate si è occupata di vendite a distanza e di rimborso dell'IVA erroneamente corrisposta in Italia. Con riferimento al diritto al rimborso dell'IVA erroneamente versata in Italia ma dovuta in Danimarca, per superamento del limite di cessioni stabilito in detto Paese, l'Agenzia ha precisato che, a partire dal 1° luglio 2021, le vendite a distanza anche da parte di soggetti extraUe, con un rappresentante fiscale in Italia, possono essere gestite applicando quanto disposto dall'articolo 74sexies DPR 633/72 e per l'effetto, l'IVA è versata in un unico Paese membro di identificazione, salvo il riversamento della stessa tra i diversi Stati membri in base all'effettiva destinazione dei beni ceduti. Lo sportello unico semplifica gli obblighi in materia di IVA per le imprese che vendono beni e forniscono servizi a consumatori finali in tutta l'UE, consentendo loro di: - registrarsi elettronicamente ai fini IVA in un unico Stato membro per tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ammissibili a favore di acquirenti situati in tutti gli altri 26 Stati membri · - dichiarare l'IVA tramite un'unica dichiarazione elettronica OSS IVA ed effettuare un unico pagamento dell'IVA dovuta su tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi - collaborare con l'amministrazione fiscale dello Stato membro nel quale sono registrati per l'OSS e in un'unica lingua, anche se le loro vendite avvengono in tutta l'UE. Essendo attualmente il rimborso anomalo ai fini IVA disciplinato dall'articolo 30ter del decreto IVA, l'istanza di rimborso va presentata ai sensi di tale ultima disposizione. L'Agenzia ricorda che il diritto al rimborso compete nei limiti dell'imposta effettivamente versata all'altro Paese membro, non essendo sufficiente il mero accertamento. Tale condizione rileva nel caso di specie, dato che l'istante afferma di avere in atto con le autorità danesi un piano di rateazione dell'IVA dovuta. Fonte: Risp. AE 19 aprile 2023 n. 299
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