martedì 18/04/2023 • 11:45
In occasione dell’audizione parlamentare del 17 aprile 2023, il tesoriere del CNDCEC ha evidenziato la necessità di un ulteriore taglio del cuneo fiscale.
redazione Memento
Con il comunicato stampa del 17 aprile 2023, il CNDCEC chiede un taglio alla pressione fiscale che, nel 2022, ha raggiunto il livello record del 43,5% nominale, dato che si accentua ulteriormente se si considera l’ammontare stimato dell’economia non osservata. Tale tendenza deve essere oggetto delle future politiche economiche volte a ridurne per quanto possibile l’incidenza. Il tesoriere del Consiglio, Salvatore Regalbuto, nel corso dell’audizione parlamentare sul documento di economia e finanza per il 2023 (DEF), tenutasi in seduta congiunta presso le Commissioni programmazione economica e Bilancio di Camera e Senato, ha evidenziato come nell’attuale quadro economico sia necessario: - l’ulteriore taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi di euro previsto per l’anno in corso, aumentando la percentuale di crescita del PIL 2023; - l’allocazione di ulteriori risorse al Fondo per la riduzione della pressione fiscale nel 2024 pari a oltre 4 miliardi di euro che saranno destinati alla riduzione della tassazione delle famiglie e, quindi, presumibilmente alla riduzione dell’IRPEF mediante una riformulazione delle aliquote e degli scaglioni in vista della riforma complessiva del sistema fiscale. I decreti attuativi della legge delega di riforma del sistema tributario dovranno rappresentare un punto di svolta per le famiglie attraverso una rimodulazione dell’IRPEF che passi anche attraverso risorse liberate dalla revisione delle tax expenditures e per le imprese attraverso una semplificazione e una razionalizzazione del prelievo che possa premiare assunzioni, innovazione e investimenti. Solo attraverso la creazione di lavoro e l’aumento della produttività e competitività delle impese si potranno creare i veri presupposti per la riduzione della pressione fiscale e per l’attrattività del nostro sistema economico. Sembra, infine, ragionevole ipotizzare un utilizzo ulteriore delle risorse del PNRR per una riproposizione dello strumento della cessione del credito e dello sconto in fattura mirata alla riqualificazione degli edifici scarsamente performanti sotto il profilo dell’efficienza energetica e a beneficio delle fasce di contribuenti meno abbienti. Fonte: Com. Stampa CNDCEC 17 aprile 2023
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