venerdì 14/04/2023 • 14:40
L'Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 296 del 14 aprile 2023, ha chiarito che il regime agevolato previsto per i premi di risultato è applicabile anche alle società in house che erogano servizi pubblici.
redazione Memento
Con la risposta n. 296 del 14 aprile 2023, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche alle società in house che erogano servizi pubblici è applicabile il regime agevolato previsto per i premi di risultato (di cui all'art. 1 c. 182-189 L. 208/2015). Tale agevolazione, infatti, è riservata ai lavoratori del settore privato e sono, pertanto, escluse solo le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1 c. 2 D.Lgs. 165/2001. Nell'ambito del settore privato, il beneficio può essere attribuito anche in relazione ai premi erogati ai propri dipendenti da enti del settore privato che non svolgono attività commerciale (Circ. AE 15 giugno 2016 n. 28/E). Si ricorda che sui premi di risultato di ammontare variabile, la cui corresponsione sia legata a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, nonché alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell'impresa si applica un'imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle relative addizionali nella misura del 10 % (ridotta al 5% per premi e somme erogati nel 2023, art. 1 c. 63 L. 197/2022). L'erogazione deve avvenire in esecuzione dei contratti aziendali o territoriali, i quali devono individuare criteri di misurazione degli incrementi il cui raggiungimento sia verificabile in modo obiettivo attraverso il riscontro di indicatori numerici o di altro genere appositamente individuati. Nel caso di specie, la società istante è una società a controllo pubblico che ha per oggetto la costruzione, la compravendita, la manutenzione e/o la gestione di impianti e servizi ambientali, la gestione di risorse energetiche e distribuzione di calore, iniziative finalizzate ad un'efficiente tutela dell'ambiente nonché tutte le attività direttamente o indirettamente collegate ai servizi ad essa affidati dagli enti soci (tra i quali Comuni e comprensori). Come chiarito dall'AE, nel presupposto che la società non rientri tra le amministrazioni pubbliche, qualora sia raggiunto uno degli obiettivi previsti dalla contrattazione aziendale e sentito anche il competente Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, è applicabile il regime agevolato. Fonte: Risp. AE 14 aprile 2023 n. 296
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