lunedì 17/04/2023 • 06:00
Al momento dell’inserimento di una nuova risorsa all’interno dell’organizzazione imprenditoriale, sarà necessaria una valutazione attenta sulla tipologia contrattuale, anche tramite un’analisi comparativa dei costi che caratterizzano i diversi lavoratori subordinati, ma anche i lavoratori autonomi, co.co.co., il tirocinio.
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Rapporto di lavoro subordinato
Negli ultimi anni il Legislatore è intervenuto per far fronte alle esigenze di flessibilità del rapporto di lavoro e alle critiche nei confronti della eccessiva rigidità del lavoro subordinato. Quest'ultimo è anche considerato, non a torto, il più costoso; resta ferma la tassatività della subordinazione, che non può essere liberamente esclusa dalle parti, quando sussistano i relativi indici elaborati dalla giurisprudenza (sottoposizione al potere disciplinare e direttivo del datore, vincoli di orario, retribuzione predeterminata e a tempo ecc.).
Nel rapporto di lavoro subordinato, il costo del lavoro si compone principalmente di:
Si aggiunga anche che, allo scopo di arginare le assunzioni con contratto a tempo determinato, il legislatore ha introdotto costi ulteriori: infatti, le assunzioni a termine scontano il versamento del contributo addizionale NASpI, pari al 1,41% della base imponibile previdenziale, ad eccezione dei contratti a termine di natura sostitutiva e delle assunzioni per attività stagionali di cui al DPR 1525/63. Inoltre, gli elementi che compongono il costo del lavoro, ad eccezione dei premi INAIL, non sono deducibili dalla base di calcolo IRAP.
Lavoro parasubordinato
Dall'altro lato, nei rapporti di lavoro parasubordinato (collaborazioni coordinate e continuative) o autonomo occasionale, gli elementi di costo sono rappresentati da:
Similarmente, nei rapporti di lavoro autonomo dovranno essere considerati il compenso pattuito, l'eventuale rivalsa contributiva e l'incidenza IRAP, oltre all'eventuale Cassa previdenziale.
Sono quindi del tutto assenti elementi tipici del rapporto di lavoro subordinato particolarmente onerosi, quali il TFR, le mensilità aggiuntive, le maggiorazioni per lavoro a turni o festivo, gli oneri aggiuntivi previsti dalla contrattazione collettiva a favore di enti bilaterali o fondi integrativi sanitari.
Rapporti di lavoro flessibili
Non occorre, tuttavia, demonizzare il rapporto di lavoro subordinato, essendovi alcune tipologie contrattuali più flessibili rispetto al modello classico e che possono soddisfare esigenze particolari delle aziende.
Sinteticamente, si possono citare:
Somministrazione di lavoro: questa tipologia di rapporto coinvolge tre soggetti:
1) il lavoratore,
2) l'utilizzatore = l'impresa che beneficia della prestazione,
3) il somministratore = agenzie di somministrazione di lavoro autorizzate,
legati da due diverse forme contrattuali:
I contratti di somministrazione di lavoro sono applicabili a qualsiasi settore produttivo e possono essere sia a termine che a tempo indeterminato. Il pagamento della retribuzione al lavoratore e il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi sono a carico del somministratore, con il rimborso successivo da parte dell'utilizzatore.
Lavoro intermittente
E' un contratto di lavoro subordinato, con la particolarità che la prestazione lavorativa viene effettuata solo quando necessaria al datore di lavoro. Con il contratto di lavoro intermittente il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro per l'esecuzione di attività che hanno la caratteristica di non essere continuative e predeterminabili. L'imprenditore infatti richiede la prestazione lavorativa (la “chiamata” al lavoratore) soltanto nel momento in cui ha bisogno che quella data attività venga svolta. Per questo motivo il lavoro intermittente viene anche definito lavoro "a chiamata" o "job on call".
Il contratto di lavoro intermittente può prevedere una indennità di disponibilità per i periodi non lavorativi, a fronte della quale il lavoratore si impegna a garantire la propria presenza al datore di lavoro, nel caso in cui sia chiamato. Per questo motivo il contratto di lavoro intermittente si differenzia in due tipologie, con o senza l'obbligo di corrispondere una indennità di disponibilità, a seconda che il lavoratore si impegni o meno a rispondere alla chiamata.
Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato:
- per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento allo svolgimento di prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno;
- nel caso di soggetti di età inferiore a 24 anni, oppure, di età superiore a 55 anni. Le prestazioni a chiamata si devono comunque concludere entro il compimento del 25esimo anno.
Tirocinio
Infine, occorre menzionare il tirocinio, che consiste in un periodo di formazione utile all'acquisizione di nuove competenze da utilizzare per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro. Non è assimilabile in alcun modo ad un rapporto di lavoro subordinato.
I tirocini curriculari - promossi dalle università o dalle scuole – sono svolti all'interno di un percorso formale di istruzione o formazione, pertanto regolati da questi enti/istituti. L'ambito più ampio dei tirocini extracurriculari comprende, tra gli altri:
Le linee guida per l'attuazione di tirocini extracurricolari sono stabilite dalle singole Regioni; pertanto, è necessario consultare le indicazioni regionali per conoscere le regole circa durata minima e massima, importo minimo del compenso, divieti di attivazione di stage per mansioni a bassa specializzazione o stagionali, modalità d'attivazione e di svolgimento.
Considerazioni generali
In conclusione, occorre riflettere su come l'innovazione digitale abbia impattato anche sul costo del lavoro: In un contesto di forte trasformazione tecnologica, il nuovo modo di produrre e commercializzare beni e servizi ha ripercussioni dirette e chiaramente identificabili sul mercato, sulle sue dinamiche, sul cambiamento delle tipologie di lavoro e sulla vita sociale dei lavoratori. La transizione verso Industria 4.0 è una trasformazione tecnologica che sta investendo tutti i domini dell'economia: la produzione, il consumo, i trasporti e le comunicazioni.
Tale trasformazione è guidata dall'intreccio di digitalizzazione ed automazione e si caratterizza per una duplice natura
Da un lato grandi opportunità associate alla creazione di nuova ricchezza e maggior benessere, dall'altro la sfida sulla sostenibilità sociale di un nuovo sistema economico.
Cambia il concetto di “luogo di lavoro” (un tempo monolitico) che diventa oggi ubiquitario (“a portata di smartphone”) e potenzialmente pervasivo (da cui il tema del “diritto alla disconnessione”). L'innovazione tecnologica, quindi, determina evoluzioni significative sulla qualità e sulla quantità di lavoro, sul concetto di ore lavorate, sull'approccio alla partecipazione e al luogo fisico di lavoro e di conseguenza sull'interezza della vita sociale delle persone.
Si tratta di fenomeni che tutte le imprese si trovano ad affrontare e che determinano nuove sfide ed opportunità: occorre farsi trovare preparati e saper utilizzare al meglio le proprie risorse, umane e strumentali, per poter raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile, competitività e innovazione.
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