mercoledì 05/04/2023 • 06:00
Il Fisco fa dietrofront allineandosi al Ministero delle Imprese del Made in Italy: le ''Centrali PoP'' localizzate nelle regioni del Mezzogiorno possono essere qualificate quali ''sedi produttive'' ai fini dell'accesso al credito d'imposta.
redazione Memento
Il bonus Mezzogiorno apre le porte agli investimenti realizzati dalle imprese esercenti attività di fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica dato che anche le centrali Point of Presence (PoP) localizzate nelle regioni del Sud possono essere qualificate come ''strutture produttive'' autonome. A confermalo è la Risposta n. 282 con cui, di fatto, l'Agenzia delle Entrate, invertendo il proprio orientamento, si è adeguata all'interpretazione resa dal Ministero delle imprese e del made in Italy con riguardo al particolare aspetto del credito d'imposta per il Mezzogiorno previsto dalla Legge di Bilancio 2016 (art. 1, cc. 98-108, L. 208/2015). Secondo il Dicastero gli investimenti effettuati per l'ampliamento della capacità dei Point of Presence (PoP) situati nei territori agevolati contribuiscono alla crescita delle infrastrutture di telecomunicazioni, in quanto strutture produttive localizzate nei singoli comuni e devono, perciò, essere ammessi al credito d'imposta. Come chiarito, infatti, la nozione di ''struttura produttiva'', presupposto indispensabile ai fini del riconoscimento del bonus, richiede un'interpretazione per essere applicata alle strutture organizzative articolate ''a rete'' quali sono le imprese esercenti attività di fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica. Queste ultime si fondano sostanzialmente sulla dislocazione reticolare di specifiche strutture (produttive) nei vari territori e nei singoli comuni, di conseguenza, gli investimenti effettuati per garantire il collegamento tramite posa di fibra ottica e antenne/BTS (Base Transceiver Station) sono riconducibili alla nozione di beni strumentali destinati ad autonome strutture produttive e risultano ammissibili al credito d'imposta. Ne deriva che gli investimenti effettuati per l'acquisto di beni strumentali rispetto all'attività esercitata dalle suddette imprese ''a rete'', finalizzati all'ampliamento e lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni situate nei territori agevolati, sono ammissibili al credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno in quanto contribuiscono alla crescita delle strutture produttive dislocate nei singoli comuni agevolati. Fonte: Risp. AE 4 aprile 2023 n. 281
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Approfondisci con
Ripercorsa l'evoluzione normativa dell'ACE e il perimetro soggettivo di applicazione, ricapitoliamo quali sono gli aspetti principali riferiti al periodo d'imposta 2021 e i conseguenti riflessi sulla compilazione dei mo..
Francesco Barone
- Dottore commercialista e Revisore legaleRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.