sabato 01/04/2023 • 06:00
Pubblicata in GU la Legge 33/2023, che contiene deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Il provvedimento, da tempo atteso, mira a ridisegnare l’attuale assetto assistenziale e prevede il rafforzamento delle misure di sostegno, in particolare per i soggetti anziani non autosufficienti.
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Un nuovo welfare per gli anziani
La Legge contiene tre principali deleghe per l'adozione di uno o più decreti legislativi e impegna il Governo ad adottare misure volte all'invecchiamento attivo, definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come "il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano". L’invecchiamento attivo è considerato uno strumento di prevenzione finalizzato a un invecchiamento in salute mediante l’impegno sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali) e personale (cura degli hobby e del tempo libero, turismo, musica etc.).
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si attende l’emanazione dei decreti attuativi, da adottare entro il 31 gennaio 2024. Tra gli obiettivi si prevedono la promozione dell'autonomia e la prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell'assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative.
In particolare, le deleghe al Governo riguardano:
Nell’attuazione delle deleghe il Governo dovrà attenersi a particolari principi e criteri direttivi, tra questi:
È inoltre prevista la promozione della salute e della cultura della prevenzione, per l’intero corso della vita, mediante apposite campagne informative e iniziative da svolgere sia in ambito scolastico che nei luoghi di lavoro.
Qualificazione dei caregiver
Allo scopo di migliorare il livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni di lavoro di cura ed assistenza alle persone anziane non autosufficienti, il provvedimento prevede il riordino delle agevolazioni sia di carattere contributivo che fiscale, anche attraverso la rimodulazione dei termini e delle aliquote, nonché mediante la previsione di forme di regolarizzazione del lavoro svolto presso il domicilio delle persone non autosufficienti.
La revisione dell’attuale sistema passa anche dalla formazione. È prevista, infatti, la definizione di percorsi formativi idonei allo svolgimento delle attività professionali prestate nell’ambito della cura e dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti, presso i servizi del territorio, a domicilio e nei centri residenziali/semiresidenziali.
In proposito, uno degli aspetti di maggior interesse riguarda la definizione degli standard formativi che dovranno avere gli assistenti familiari che assistono le persone anziane nel loro domicilio, al fine della qualificazione professionale e senza la previsione di requisiti di accesso per l’esercizio della professione. Saranno emanate apposite linee guida nazionali da adottare in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, in cui definire i contenuti delle competenze degli assistenti familiari e i riferimenti per l’individuazione, la validazione e la certificazione delle competenze acquisite. Tutto ciò in linea con i livelli di inquadramento previsti dalla contrattazione collettiva nazionale in materia di lavoro domestico comparativamente più rappresentativa.
A favore dei caregiver familiari, passando per la ridefinizione della normativa di settore, gli interventi previsti sono riassumibili come segue:
Ulteriori interventi
Tra le principali novità la disposizione prevede l’introduzione, in via sperimentale, di una prestazione universale progressiva e con opzione volontaria, per le persone anziane non autosufficienti, graduata sulle specifiche necessità assistenziali. I beneficiari potranno scegliere di ricevere la prestazione come erogazione in denaro o sotto forma di servizi alla persona. Se erogata, tale prestazione assorbirà l’indennità di accompagnamento (art. 1, Legge 18/1980) e le ulteriori prestazioni (art. 1, c. 164, Legge 234/2021) fermo restando che il valore comunque non dovrà essere inferiore all’indennità di accompagnamento se goduta.
È prevista la costituzione del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA) presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Comitato avrà il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle politiche per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza, nonché il miglioramento qualitativo dei servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani che dovranno sempre più facilitare le normali relazioni di vita e le attività sociali nel rispetto della riservatezza della vita privata.
Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o, su sua delega, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Fonte: Legge 33/2023
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