mercoledì 29/03/2023 • 12:00
Con Comunicato del 28 marzo 2023, il Ministero del Lavoro informa di aver avviato il confronto con le parti sociali per la definizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025, come previsto dal Decreto Flussi 2023. Entro il 5 aprile le organizzazioni sindacali forniranno una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali.
redazione Memento
In data 28 marzo 2023 si è svolto un primo incontro di confronto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con le parti sociali per un'analisi del mercato del lavoro propedeutica alla definizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025, secondo la nuova procedura introdotta dal Decreto Flussi 2023 (DL 20/2023, c.d. "Decreto Cutro"). La riunione è stata coordinata dalla Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione e ha visto tra i partecipanti le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. L’impegno delle organizzazioni partecipanti Le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale si sono impegnate a condividere entro il 5 aprile una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento. La necessità di un nuovo Decreto Flussi Alla luce del click day del 27 marzo per il Decreto Flussi 2022 (240.000 domande presentate tra le 9 e le 19 a fronte di un limite massimo di 82.705 tra ingressi dall'estero e conversioni di permessi di soggiorno autorizzati), le parti sociali hanno rappresentato l'urgenza dell'emanazione di un nuovo Decreto Flussi, nelle more della predisposizione del Decreto triennale, che possa assorbire l'eccedenza di domande già presentate, riducendo al massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro. Allargamento delle quote e semplificazione Le organizzazioni intervenute alla riunione hanno: espresso la necessità di un sensibile allargamento delle quote, dei settori di impiego dei lavoratori e dei Paesi di origine previsti dai Decreti Flussi; richiesto una ulteriore semplificazione delle procedure per renderle più flessibili e corrispondenti alle esigenze del mercato del lavoro (non sempre programmabili con largo anticipo), comprimendo il tempo che intercorre tra la domanda e l'arrivo del lavoratore in Italia e introducendo un meccanismo per assumere lavoratori stranieri già presenti in Italia, ma privi di permesso di soggiorno. Lavoratori che hanno frequentato corsi di istruzione e formazione nei Paesi di origine Parere favorevole è stato espresso per la norma del Decreto Flussi 2023 che non subordina più alle quote del Decreto Flussi gli ingressi di lavoratori che hanno frequentato corsi di istruzione e formazione professionale nei Paesi di origine, nell'ambito di programmi approvati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministero dell'Istruzione e del Merito o dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Fonte: Com. Stampa Min. Lav. 28 marzo 2023
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