lunedì 27/03/2023 • 06:00
Principale mezzo di comunicazione per le imprese, la posta elettronica è il mezzo prediletto per sferrare gli attacchi informatici e la sua sicurezza è un’area critica da tenere sotto stretta sorveglianza.
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Il 2022 è stato l’anno peggiore di sempre per quanto riguarda la sicurezza informatica. È quanto emerge dall’analisi di Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, pubblicata nel “Rapporto Clusit 2023 sulla sicurezza ICT in Italia” presentato all’inizio di marzo. L’annuale indagine di Clusit indica che, durante lo scorso anno, la crescita dei cyber attacks nel mondo ha registrato un aumento del 21% rispetto al 2021. 188, in numero assoluto, sono stati gli attacchi sferrati verso il nostro Paese (+169% confrontato all’anno precedente), con il 7,6% andato a segno (3,4% nel 2021). Il panorama globale e italiano Lo studio di Clusit rileva che, negli ultimi cinque anni, accanto a un incremento degli attacchi informatici (cui contribuisce anche l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina), si evince un inasprimento della gravità degli stessi: nel 2022, a livello globale, i danni di categoria elevata o critica sugli obiettivi colpiti, vale a dire con una ripercussione rilevante sull’immagine, l’aspetto economico, sociale e geopolitico, si sono verificati nell’80% dei casi (in Italia, 83%). Le vittime privilegiate? Nel mondo, sono per il 22% i cosiddetti “multiple targets” ...
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