giovedì 16/03/2023 • 06:00
Superbonus, Elbano De Nuccio:“Stop alla norma inevitabile, ma non va chiusa la porta a chi è rimasto in mezzo al guado”. I commercialisti intervengono anche sulla direttiva Ue sulle case green.
redazione Memento
I bonus edilizi sono fondamentali per il rilancio dell'economia, ma sono stati anche una delle discipline più discusse e – per usare l'espressione del presidente del CNDCEC, Elbano De Nuccio, una delle più “truffate” della storia italiana. Il blocco dei bonus edilizi è stato indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, ma ora va trovata una soluzione-ponte per la lunga lista dei cosiddetti “esodati” dalle opzioni, cioè coloro che, alla data del 16 febbraio, sono rimasti a metà del guado”. De Nuccio è intervenuto sull'argomento evidenziando come occorra “evitare di chiudere la porta in faccia a coloro che hanno operato nell'ambito di una sostanziale correttezza nonché di punire eccessivamente chi i lavori li ha fatti davvero, pur commettendo qualche errore meramente formale o documentale”. Tra i correttivi allo studio per le spese sostenute nel 2022, la soluzione da preferire secondo il CNDCEC sembra essere quella di dare la possibilità di comunicare, entro il 31 marzo 2023, la cessione anche prima della conclusione dell'accordo, purché risulti avviata l'istruttoria. Per gli interventi di edilizia libera occorre invece tutelare quanto meno i lavori con acconti pagati prima del 16 febbraio scorso o, ancora, chi ha ordinato i materiali, ma non aveva ancora eseguito alcuna opera a tale data. Quanto, invece, alla direttiva Ue per l'efficienza energetica degli edifici, tema molto caldo e controverso. Secondo il consigliere nazionale e tesoriere dei commercialisti, Salvatore Regalbuto “il patrimonio edilizio italiano è particolarmente inefficiente e vetusto e in larga parte storico. Si possono discutere gli obiettivi, gli strumenti e i criteri proposti a livello europeo, ma non la necessità di definire una traiettoria di medio-lungo termine. Essa costituisce requisito essenziale per rimettere ordine a un sistema di incentivi troppo eterogeneo che soffre di instabilità temporale, moltiplicazione e frammentazione normativa e debole efficacia. Ed è proprio di questa semplicità, stabilità e sicurezza normativa che hanno bisogno cittadini, imprese e investitori per rendere la riconversione edilizia un'opportunità di crescita e di sicurezza energetica”. Sempre secondo Regalbuto, il dibattito dovrebbe concentrarsi sul miglioramento di questi meccanismi, per renderli accessibili anche alle famiglie di più basso reddito. “Occorre mettere a frutto – ha concluso – le risorse destinate alla rigenerazione urbana del PNRR (3,3 miliardi) con obiettivi chiari e condivisi che portino ad un superbonus 2.0 più semplice, mirato ed efficace, che preservi l'importante ruolo di garanzia dell'interesse pubblico svolto dai professionisti e che sia garanzia di sicurezza energetica, di valorizzazione del patrimonio edilizio e, più in generale, di crescita e sviluppo del Paese”. FONTE: Com. Stampa CNDCEC 15 marzo 2023 Com. Stampa CNDCEC 15 marzo 2023 - De Nuccio
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