mercoledì 01/03/2023 • 11:38
Favorire i processi di aggregazione imprenditoriale, introdurre misure fiscali e finanziarie a sostegno delle PMI, sono i principali interventi proposti dal CNDCEC nel documento inviato alla Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Made in Italy.
redazione Memento
La valorizzazione e lo sviluppo delle PMI che operano nei settori del Made in Italy, secondo il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, deve far leva sulle aggregazioni imprenditoriali e su politiche che favoriscano la crescita dimensionale delle imprese. Difatti, favorire i processi di aggregazione imprenditoriale, introdurre misure fiscali e finanziarie a sostegno delle PMI, sono i principali interventi proposti dal CNDCEC nel documento inviato alla Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Made in Italy. Il ruolo dei commercialisti nelle aggregazioni imprenditoriali I commercialisti sottolineano come attraverso i percorsi di aggregazione le PMI, mettendo a fattor comune le proprie conoscenze e competenze, oltre che le proprie risorse finanziarie ed organizzative, hanno la possibilità di superare alcune barriere all’ingresso nei mercati internazionali, siano essi di natura commerciale e organizzativa o di natura finanziaria. Secondo i professionisti andrebbero riproposti in modo più strutturato i contratti di sviluppo per l’export. La sussidiarietà per favorire la semplificazione amministrativa Tra gli elementi che frenano la crescita delle PMI ci sono gli oneri amministrativi e burocratici e l’accesso al credito. Per i commercialisti bisognerebbe intraprendere un effettivo percorso di semplificazione amministrativa. Un ruolo significativo potrebbe essere svolto dagli Ordini professionali in funzione di sussidiarietà alla pubblica amministrazione nello sviluppo di procedure e regolamenti interni. La funzione di sussidiarietà potrebbe essere riconosciuta anche ai singoli professionisti iscritti agli Albi, in particolare a quello dei Commercialisti, considerate le specifiche competenze tecniche che questi ultimi vantano ex lege rispetto all’ambito della consulenza alle imprese. Misure fiscali e di sostegno finanziario Tra le proposte dei commercialisti ve ne sono alcune anche in ambito fiscale e finanziario. I professionisti pensano a una defiscalizzazione dei ricavi incrementali realizzati dall’impresa tramite esportazioni, eventualmente anche in un lasso di tempo limitato. In alternativa, sarebbe plausibile riproporre l’agevolazione prevista per i contratti di rete per gli utili reinvestiti da parte di aggregazioni di imprese realizzate per dare vita ad azioni di penetrazione sui mercati internazionali. Altro intervento proposto è quello che parte dalle azioni in materia di “Industria 4.0”, laddove gli investimenti delle imprese in nuove tecnologie sono stati stimolati, ad esempio, attraverso meccanismi quali super/iper ammortamento o l’attuale credito d’imposta: adottando una prospettiva simile, sarebbe auspicabile definire misure di sostegno agli investimenti rivolti all’internazionalizzazione. Sul piano finanziario sarebbe opportuno mantenere sempre aperti i principali strumenti di finanziamento offerti da SIMEST, che in alcuni casi potrebbero anche essere rafforzati e ampliati. Fonte: Comunicato stampa CNDCEC 1 marzo 2023
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