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mercoledì 22/02/2023 • 06:00

Lavoro DALLA CORTE DI CASSAZIONE

Stop alla pensione di invalidità dopo i 65 anni

La Suprema Corte ribadisce i confini delle prestazioni: oltre i 65 anni eventuali pensioni di inabilità o invalidità civile non possono essere riconosciute. 

a cura di

redazione Memento

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  • Tempo di lettura 1 min.
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La pensione di invalidità non può essere riconosciuta dopo i 65 anni. È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 3011 depositata lo scorso 1° febbraio.

I fatti di causa riguardano una donna che, tramite ricorso, richiedeva l'accertamento del proprio diritto all'assegno di invalidità. Soccombente in primo grado, la signora presentava appello e vedeva soddisfatte le proprie ragioni. I giudici di secondo grado le riconoscevano il beneficio nonostante la decorrenza successiva al 65esimo anno di età. La decisione veniva impugnata dall'INPS con un unico motivo di ricorso: il riconoscimento dell'assegno d'invalidità civile a soggetto ultra sessantacinquenne.

Per la Cassazione il motivo è fondato e, al riguardo, conferma quanto già affermato dalla giurisprudenza di legittimità nel 2022: “la pensione d'inabilità nonché l'assegno di invalidità civile di cui agli artt. 12 e 13 della L. n. 118 del 1971 - si legge nell'ordinanza - non possono essere riconosciuti a favore di soggetti il cui stato di invalidità si sia perfezionato con decorrenza successiva al compimento dei sessantacinque anni (o che, comunque, ne abbiano fatto domanda dopo il raggiungimento di tale età), come si evince dal complessivo sistema normativo, che, per gli ultra sessantacinquenni, prevede l'alternativo beneficio della pensione sociale, anche in sostituzione delle provvidenze per inabilità già in godimento, ed è espressamente confermato dall'art. 8 del D.Lgs. n. 509 del 1998” (Cass. 17 agosto 2022 n. 24849).

Fonte: Cass. 1° febbraio 2023 n. 3011

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