martedì 14/02/2023 • 06:00
Arrivano anche in Italia i primi modelli della settimana corta. Tra le più importanti aziende che sono partite con una diversa organizzazione del lavoro ci sono Intesa San Paolo e il Gruppo Magister. Un’analisi sui diversi modi per raggiungere lo scopo di un altro sistema di lavoro, da costruire partendo dalle singole necessità aziendali.
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In Europa sono avanti, ma anche in Italia sono partite le prime sperimentazioni di un nuovo alternativo modo di lavorare rispetto al classico schema della prestazione organizzata su cinque giornate di lavoro a settimana.
Vediamo in dettaglio due tra le primissime sperimentazioni partite nelle scorse settimane in Intesa San Paolo e in Magister Group, analizzando in parallelo e per punti gli aspetti in comune e le diversità nei due differenti modelli organizzativi
La dichiarazione degli obiettivi che si intende raggiungere
Intesa San Paolo, primo datore di lavoro privato italiano con 74 mila dipendenti, dichiara che il suo obiettivo è andare incontro alle esigenze di conciliare gli equilibri di vita professionale e lavorativa dei dipendenti, “mettendo la banca nelle migliori condizioni di competitività per affrontare le sfide che la attendono alla luce del mutevole contesto economico e sociale, in particolare la transizione verso i sistemi digitali e ad alta innovazione tecnologica”.
Magister Group (tra le sue aziende la più grande è Ali Lavoro) ha circa 350 dipendenti complessivi e afferma che la sua rivoluzione è pensata per “offrire ai propri dipendenti più tempo libero da trascorrere con la famiglia o per coltivare i propri interessi, riducendo l’orario di lavoro”.
I due gruppi presentano fatturati e bilanci molto positivi; tutte e due si focalizzano molto su un sistema costruito per la valorizzazione dei lavoratori e del loro benessere, piuttosto che su altre esigenze di efficienza energetica e/o di abbattimento dei costi: il gruppo Magister dichiara espressamente che alla base del ragionamento non c’è una questione di risparmio, perché gli uffici restano sempre aperti dal lunedì al venerdì.
I due diversi modelli organizzativi
I due sistemi sono molto diversi.
Intesa San Paolo costruisce il suo modello sia come evoluzione dello smart working, che prevede di lavorare in modo flessibile fino a 120 giorni l’anno, senza limiti mensili, sia introducendo una settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative a parità di retribuzione, nelle sedi dove ciò risulterà compatibile con le esigenze tecniche, organizzative e produttive della banca, e senza obbligo di giorno fisso.
Magister Group ha un approccio più radicale: tutti i suoi dipendenti saranno occupati solo 4 giorni a settimana riducendo l’orario di lavoro da 40 a 32 ore settimanali, senza pertanto alzare l’orario giornaliero di lavoro da 8 a 9 o più ore, sempre a parità di stipendio. Un’altra fondamentale differenza è che nel gruppo non si lavora in smart working, non essendo lo stesso reputato coerente con il business delle società.
Entrambi i gruppi dichiarano che il nuovo modello organizzativo è sperimentale.
Per Intesa san Paolo il progetto è su base volontaria e non riguarda tutti, ma verrà provato su circa 200 filiali.
Con regolamenti aziendali e non con accordi sindacali
Colpisce che le due sperimentazioni non vengono raggiunte attraverso accordi sindacali ma verranno applicate con regolamenti interni. Mentre probabilmente nel caso di Magister Group, anche per le sue dimensioni, il sindacato potrebbe essere poco presente, sicuramente non è così per Intesa San Paolo.
In effetti, le parti sociali provano a raggiunge un’intesa ma non ci riescono; secondo le organizzazioni sindacali la trattativa si è arenata su alcune richieste: estensione dello smart working e del “4X9” a tutti i colleghi delle reti filiali e non solo ad alcuni; individuazione di strumenti che permettano una reale disconnessione al termine del normale orario di lavoro; incremento del valore del buono pasto e riconoscimento dello stesso nella sua interezza per le giornate in lavoro agile; indennizzi per le spese energetiche e di connessione; contributo per l’allestimento delle postazioni di lavoro a casa. Intesa San Paolo decide comunque di andare avanti anche senza un accordo sindacale; la banca fa sapere che “il confronto con le organizzazioni sindacali, pur svolgendosi in maniera proficua e costruttiva, non ha trovato una condivisione sul complesso dei contenuti ma Intesa San Paolo, confermando l’attenzione alle persone del gruppo, continuerà a proporre le migliori soluzioni a chi lavora nella prima banca italiana, introducendo le novità da gennaio 2023”.
I primi risultati noti
La sperimentazione per Banca Intesa è partita a gennaio 2023, quella del Gruppo Magister dal 1° febbraio 2023, e quindi è veramente presto per qualsiasi analisi dei risultati raggiunti.
Di rilievo però la notizia dell’arrivo di più di 1500 curricula di candidati attirati dalla nuova formula di welfare di Magister Group, che appunto prevede che si lavori solo 4 giorni alla settimana, sempre per 8 ore al giorno. Chi si occupa di gestione del personale sa per l’appunto che, nelle selezioni del personale, sempre più le persone sono interessate non soltanto agli aspetti economici ma anche e soprattutto a quelli del bilanciamento tra lavoro e vita privata.
Vedremo nei prossimi mesi i risultati delle due sperimentazioni e quante altre aziende decideranno di intraprendere questa strada. Questo nuovo approccio sembra comunque molto interessante: con la trasformazione digitale e tecnologica - che consentirà di risparmiare tempo di lavoro - è pensabile (ed auspicabile) che sia possibile lavorare meno ore e con dipendenti più produttivi (almeno in alcune funzioni ed attività).
Una parte del successo passa anche dalla capacità dei manager ai diversi livelli di organizzare il lavoro diversamente, rivoluzionando anche i meccanismi delle rotazioni e delle presenze al lavoro, oltre che ad un approccio che premi la responsabilità individuale e il raggiungimento degli obiettivi prefissati, non necessariamente attraverso il tempo-lavoro di tayloristica memoria.
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