giovedì 16/02/2023 • 15:30
La Corte di Giustizia emette sentenze interpretative del diritto comunitario vincolanti nei confronti del giudice nazionale e della normativa interna. L’interpretazione della Corte ha effetto retroattivo, ma rimane valido il principio del legittimo affidamento.
La Corte di Giustizia assicura il rispetto e l'interpretazione uniforme del diritto comunitario.
Le sentenze emesse vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e hanno valore di autorevole precedente per tutti gli altri giudici.
Seguono le norme del “common law”, sistema di matrice anglosassone, basato sui precedenti giurisprudenziali ed è contrapposto al sistema della “civil law”, tipico del nostro ordinamento.
Il giudice nazionale di ogni singolo Paese membro ha l'obbligo di dare piena efficacia alla attuazione della normativa unionale e deve disapplicare, di propria iniziativa, qualsiasi disposizione nazionale che contrasti con quella unitaria, anche in mancanza di una specifica norma interna che la corregga.
L’interpretazione della Corte vale anche per il passato e per i rapporti giuridici sorti prima della sentenza che decide sulla domanda d’interpretazione. Resta comunque valido il principio del “legittimo affidamento” e sono fatti salvi i diritti di coloro che avevano presentato ricorso prima della emanazione della sentenza.
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