Con la risposta dell'8 febbraio 2023 n. 207, l'Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti in tema di trattamento IVA relativamente alla gestione degli sportelli automatici (ATM).
Nel dettaglio, l'istante descrive i seguenti passaggi:
- il cliente inserisce la propria carta di debito/credito nell'ATM gestito dell'istante e, dopo aver scelto la lingua ed inserito il PIN della carta, indica la valuta e l'ammontare da prelevare per poi, alla fine, confermare l'operazione sul sistema;
- convalida della transazione: una volta verificata la possibilità di portare a termine l'operazione con il circuito del soggetto emittente la carta (nella fattispecie Visa o Mastercard), il sistema la approva ed eroga il denaro richiesto;
- invio del flusso da parte della banca sponsor all'istante: la banca sponsor, che è parte dei circuiti Visa e/o MasterCard ed è incaricata di elaborare le transazioni che avvengono all'ATM, trasmette alla società la conferma dell'avvenuta transazione;
- acquisizione dei dati della transazione, incluso il codice BIN: l'istante acquisisce i dati relativi alla transazione, tra i quali la quantità prelevata, la valuta, il circuito, il numero della carta di debito/credito ed in particolare il codice BIN.
L'Agenzia delle Entrate rileva innanzitutto che all'istanza di interpello non è allegata un'adeguata e idonea documentazione che consenta di valutare se le operazioni effettuate dalla società siano esenti da IVA (art. 10 c. 1 n. 4) DPR 633/72).
Secondo le Entrate, la questione risulta disciplinata dall'art. 23 Regolamento di esecuzione (UE) n. 1042/2013 del Consiglio del 7 ottobre 2013 ai sensi del quale quando una prestazione di servizi è imponibile, in conformità agli articoli 58 e 59 della Direttiva 2006/112/CE, nel luogo di stabilimento del destinatario, il prestatore determina tale luogo sulla base delle informazioni fattuali ottenute dal contribuente, di cui verifica l'esattezza applicando le normali procedure di sicurezza commerciali, quali quelle relative ai controlli di identità e di pagamento.
Si ricorda in ogni caso che comunque il Bank Identification Number (BIN) non individua in modo univoco l'utilizzatore della carta, ossia la persona fisica che materialmente esegue il prelievo presso lo sportello ATM. Oltre al circuito di pagamento, identifica piuttosto in modo univoco solo l'emittente ossia la banca o l'istituto finanziario che ha emesso e dunque rilasciato la carta all'utilizzatore, cliente di quest'ultimo.
Partendo da questo dato quindi la società può risalire allo Stato ove è stabilito l'emittente che non necessariamente coincide con lo Stato ove è stabilito l'utilizzatore della carta. Ad oggi, infatti, la possibilità di acquisire una carta di credito/debito (anche prepagata) non è limitata dall'obbligo di risiedere nello stesso Paese ove è stabilito l'emittente.
Infine, l'Agenzia delle Entrate rimette al contribuente la valutazione circa l'idoneità del BIN della carta di pagamento quale criterio per stabilire il luogo di stabilimento del cliente privato consumatore, alla luce del citato articolo 23 del Regolamento di esecuzione e delle normali procedure di sicurezza commerciali applicate nel settore di riferimento.
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Fonte: Risp. AE 8 febbraio 2023 n. 207