La Legge sull’equo compenso per i professionisti, la quale mira a garantire la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale del professionista, rappresenta un nodo chiave ai fini della tutela delle professioni ordinistiche.
Per questo motivo, infatti, il Disegno di Legge deve essere approvato con urgenza per poi essere modificato sulla base delle criticità rilevate, le quali stanno molto a cuore ai professionisti italiani.
Questa la sintesi del Comunicato Stampa 2 febbraio 2023, in cui ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni, organismi di rappresentanza di Ordini, Casse e professionisti ordinistici, hanno ribadito la loro posizione e la loro volontà di collaborare alla stesura del testo di Legge, in occasione della riunione del Tavolo tecnico sul lavoro autonomo con il ministro del Lavoro, Marina Calderone.
Equo compenso: a che punto siamo?
Il Disegno di Legge sull'equo compenso, che lo scorso 25 gennaio ha ricevuto il via libera della Camera, è ora al vaglio della Commissione Giustizia del Senato.
ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni, in quanto organismi di rappresentanza, si fanno portavoce dell'opinione condivisa dai professionisti, ritenendo che, al momento, risulti prioritaria ed urgente l’approvazione del DDL, affinché possa concludersi il tormentato iter che nella passata legislatura si è interrotto e al fine di definirne i principi e le modalità applicative.
Sì alla Legge, ma servono delle modifiche
Come già espresso in altre occasioni, occorrerà, però, che immediatamente si apportino quelle modifiche importanti che i professionisti italiani ritengono fondamentali, a cominciare dall’estensione della platea dei committenti chiamati a rispettare il provvedimento dell’equo compenso per arrivare alle modifiche sul tema sanzionatorio.
In questa direzione, ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni sono pronte a collaborare per giungere, anche in un secondo momento, alla definizione di un testo definitivo che sviluppi appieno la sua efficacia a tutela della qualità delle prestazioni professionali e, di conseguenza, dei cittadini.
Nel caso in cui si decidesse di procedere alle modifiche in sede di passaggio al Senato, ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni sono pronte a contribuire presentando emendamenti opportuni.
Quali sono le principali modifiche richieste?
I professionisti valutano positivamente la volontà politica di approvare, in breve tempo, il progetto di Legge. Risulta però necessaria, al fine di garantire una reale tutela dei professionisti, la futura approvazione delle seguenti modifiche:
estensione a tutti i committenti dell'obbligo del rispetto della Legge sull'equo compenso;
in subordine, riduzione dei parametri dimensionali stabiliti dalla Legge (attualmente riferiti alle sole imprese con alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o che abbiano presentato ricavi annui superiori a € 10 milioni);
intervento sull'impianto sanzionatorio: l'equo compenso è un diritto soggettivo del professionista e rappresenta una tutela a suo favore nei confronti dei committenti forti. In tal senso è congegnato l'intero sistema normativo, che, non a caso, prevede che la relativa azione giudiziaria competa al solo professionista parte lesa.
Cosa si deve ancora fare?
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha ribadito la necessità di attivare al più presto gli sportelli per il lavoro autonomo per avvicinare i giovani alla libera professione e di potenziare l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), che si è rivelato un importante strumento di protezione sociale per i professionisti non ordinistici.
Fonte: Com. Stampa ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni 2 febbraio 2023