lunedì 30/01/2023 • 06:00
Il Garante privacy ha reso parere favorevole allo schema di decreto, proposto dal Governo, in recepimento della Dir. UE 2019/1937, che disciplina la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e nazionali (c.d. direttiva whistleblowing). Tra i punti salienti vi sono la maggior tutela dei diritti dei whistleblower, l’estensione dell’obbligo per le aziende di istituire canali e procedure per la segnalazione degli illeciti e l’introduzione di nuovi e più elevati requisiti per i sistemi di whistleblowing.
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L’istituto del whistleblowing – introdotto nell’ordinamento italiano con la Legge 190/2012, che ha inserito nel D.Lgs. 165/2001 l’art. 54-bis – è finalizzato a tutelare i soggetti che segnalano condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio delle proprie mansioni.
L’istituto de quo prevede una serie di misure di protezione nei confronti del soggetto segnalante (c.d. whistleblower), che stabiliscono:
La normativa sul whistleblowing - originariamente prevista solo per i soggetti pubblici – è stata in seguito integrata e rafforzata dalla l. n. 179/2017 che ha esteso anche al settore privato la tutela del whistleblower allo scopo di incentivare la collaborazione dei lavoratori e favorire l'emersione dei fenomeni corruttivi.
Il quadro normativo fin qui descritto è stato completato con l’adozione della Direttiva (UE) 2019/1937, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 26 novembre 2019, che si pone l’obiettivo di armonizzare la normativa a tutela del dipendente segnalante a livello europeo, garantendo uno standard minimo di protezione.
Il parere del Garante sullo schema di decreto
In ragione dell’evidente impatto di tale istituto in ambito privacy (si pensi all’acquisizione e gestione di dati personali, anche appartenenti a particolari categorie di dati e relativi a condanne penali e reati) e del ruolo centrale che la protezione dei dati personali riveste in tale contesto, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha richiesto all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali di esprimere il proprio parere sullo schema di decreto volto al recepimento della citata direttiva europea.
Giova precisare che, già nell’elaborazione dello schema, il Governo aveva tenuto in debito conto di tutte le indicazioni fornite dall’Autorità nell’ambito dei lavori preliminari alla stesura dello stesso.
Nello specifico, particolare attenzione è stata posta:
In ottemperanza ai rilievi suesposti, lo schema (attualmente al vaglio delle Commissioni parlamentari) prescrive quanto segue:
Pertanto, in considerazione del “complessivo e più puntuale adeguamento, dell’odierno testo, alle rappresentate esigenze di garanzia del diritto alla protezione dei dati personali dei soggetti coinvolti dall’applicazione della disciplina e l’assenza di criticità residue” l’Autorità Garante ha espresso il proprio parere favorevole in merito al decreto.
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