lunedì 23/01/2023 • 06:00
Avanza l’iter di analisi di una nuova direttiva con norme più ambiziose in materia di efficienza energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati nell'UE. L'obiettivo è incoraggiare i proprietari di immobili a ristrutturare i propri edifici che dovrebbero, tutti, diventare a emissioni zero entro il 2050.
Ascolta la news 5:03
Procede l’iter di discussione su una nuova direttiva sulla efficienza energetica degli edifici (“Nuova Direttiva”) che, soprattutto in Italia, sta avendo un forte eco e tante critiche da parte del Governo. Il tema è tanto importante quanto attuale poiché la discussione sul testo della Nuova Direttiva riprenderà in Commissione energia del Parlamento europeo il 9 febbraio 2023 e vi è, pertanto, poco tempo per apportare modifiche rilevanti.
Contesto della Nuova Direttiva
La ratio della Nuova Direttiva è rendere gli edifici dell'UE più efficienti sotto il profilo energetico. Nell'ottobre 2022 gli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, hanno concordato una posizione comune sulla proposta di revisione della direttiva presentata dalla Commissione. La Nuova Direttiva fa parte del pacchetto “Pronti per il 55%” ossia un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell'UE e ad attuare nuove iniziative al fine di garantire che le politiche dell'UE siano in linea con gli obiettivi climatici concordati dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Il Pronti per il 55% mira a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'UE, in grado di:
Ancor più nello specifico il Pronti per il 55% ha l'obiettivo per l'UE di ridurre, entro il 2030, le sue emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Con la legge europea sul clima, questi obiettivi sono vincolanti per gli Stati membri.
In questo contesto sfidante non potevano non essere considerati anche gli edifici in quanto responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra. Nello specifico, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo finale di energia nell'UE e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra associate all'energia. Vi è, dunque, un enorme potenziale in termini di riduzioni: il 75% degli edifici esistenti è inefficiente sotto il profilo energetico e richiederà ristrutturazioni energetiche su vasta scala.
La Nuova Direttiva parte dalla consapevolezza che l’ambizione di un parco immobiliare decarbonizzato va oltre le emissioni operative di gas a effetto serra sulle quali attualmente si concentra l'attenzione. È quindi opportuno tener conto progressivamente delle emissioni degli edifici nell'intero arco della loro vita utile, iniziando da quelli di nuova costruzione. Gli edifici, in quanto depositari di risorse decennali, costituiscono un'importante banca di materiali e le variabili nella progettazione hanno un impatto considerevole sulle emissioni nell'intero ciclo di vita degli edifici nuovi e di quelli ristrutturati. È opportuno tener conto delle prestazioni degli edifici durante il ciclo di vita utile, non solo per le nuove costruzioni ma anche per le ristrutturazioni, integrando politiche mirate di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nei piani di ristrutturazione edilizia degli Stati membri. La riduzione al minimo delle emissioni di gas a effetto serra degli edifici lungo l'intera vita utile richiede un uso efficiente delle risorse e la circolarità. A ciò si può abbinare la trasformazione di parti del parco immobiliare in pozzi temporanei di assorbimento del carbonio.
Principali novità della bozza di Nuova Direttiva
Ribadito che l’ampio ed acceso dibattito sulla bozza di Nuova Direttiva sarà senz’altro suscettibile di comportare alcune modifiche e che, ancor di più, si cercherà un compromesso tra le varie posizioni degli Stati, alcuni dei quali particolarmente critici come l’Italia, di seguito si riportano quelle che, ad oggi, sarebbero le principali novità, alcune delle quali oggettivamente molto ambiziose.
Emissioni zero
I nuovi edifici dovranno essere ad emissione zero secondo le seguenti tempistiche:
A partire dal 2030 gli attestati di prestazione energetica saranno obbligatori per tutti gli edifici di nuova costruzione.
Anche gli edifici esistenti dovranno adeguarsi, partendo dall’obiettivo finale di essere tutti ad emissioni zero entro il 2050:
Edifici non residenziali
Gli Stati membri dovranno fissare norme minime di prestazione energetica = quantità massima di energia che gli edifici possono utilizzare per m2 all'anno (sulla base del parco immobiliare complessivo al gennaio 2020). Sono state fissate due soglie, rispettivamente del "15%" e del "25%", che rappresentano il parco immobiliare nazionale al di sopra di tale valore:
Edifici residenziali
Il consumo medio di energia primaria di tutti gli edifici residenziali si attesta almeno ai seguenti livelli:
Eccezioni
Considerando la portata epocale della proposta novella normativa non possono ovviamente mancare delle eccezioni che tengano debitamente conto della storia, del patrimonio culturale e delle peculiarità industriali di cui l’Europa è ricca:
Prestazione energetica
La prestazione energetica degli edifici dovrebbe essere calcolata in base ad una metodologia che potrebbe essere differenziata a livello nazionale e regionale. Ciò comprende, oltre alle caratteristiche termiche, altri fattori che svolgono un ruolo di crescente importanza, come il tipo di impianto di riscaldamento e condizionamento, l'impiego di energia da fonti rinnovabili, i sistemi di automazione e controllo dell'edificio, le soluzioni intelligenti, gli elementi passivi di riscaldamento e raffrescamento, i sistemi di ombreggiamento, la qualità dell'aria interna, un'adeguata illuminazione naturale e le caratteristiche architettoniche dell'edificio. Tale metodologia di calcolo dovrebbe tener conto della prestazione energetica annuale di un edificio e non essere basata unicamente sul periodo in cui il riscaldamento o il condizionamento d'aria è necessario.
Infrastrutture collegate
Secondo la bozza di Nuova Direttiva sarà poi altrettanto importante connettere agli edifici infrastrutture green. Gli edifici di nuova costruzione e gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti dovrebbero avere:
- più punti di ricarica per veicoli green;
- cavi disponibili per un maggior numero di punti di ricarica in futuro;
- più parcheggi per biciclette;
- impianti solari:
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.