venerdì 20/01/2023 • 12:18
Con la risposta a interrogazione parlamentare del 18 gennaio 2023 n. 5-00247, il MEF afferma che la proposta di introdurre una disposizione volta a rendere strutturale il bonus investimenti nel Mezzogiorno sembra presentare profili di criticità alla luce della disciplina europea in materia di aiuti di Stato.
redazione Memento
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto alcune misure fiscali in favore del Mezzogiorno, quali la proroga del bonus investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno e bonus investimenti effettuati nelle zone economiche speciali. A tal proposito, gli Onorevoli chiedono al MEF l'introduzione di una disposizione volta a rendere strutturale il beneficio del bonus investimenti nel Mezzogiorno (di cui all'art. 1 c. 98 L. 208/2015), al fine di garantire un effettivo sostegno delle attività economiche, produttive e sociali delle aree interessate e il rilancio delle regioni meridionali. Con la risposta a interrogazione parlamentare del 18 gennaio 2023 n. 5-00247, il MEF afferma che la proposta di introdurre tale disposizione sembra, però, presentare profili di criticità alla luce della disciplina europea in materia di aiuti di Stato. Difatti, l'art. 107 paragrafo 1) Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede che, salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. In tal senso il riconoscimento della misura in argomento è configurabile quale deroga al principio generale di incompatibilità di aiuti con il mercato comune, e per tale profilo la sua durata di validità deve essere limitata nel tempo. Va inoltre considerato che il Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione ha una durata limitata nel tempo e la sua validità è stata prorogata al 31 dicembre 2023. Attualmente risulta conclusa la procedura di consultazione, avviata dalla Commissione europea per la modifica del suddetto regolamento, le cui risultanze potrebbero influire, a decorrere dal 2024, sulla disciplina relativa agli aiuti a finalità regionale agli investimenti come finora attuata, in corrispondenza, nell'ordinamento nazionale. Sulla base di quanto detto, l'introduzione di una misura a regime potrebbe, nel tempo, non risultare coerente con il quadro normativo europeo di riferimento che rende applicabile l'intervento. Fonte: Risp. interr. parl. 18 gennaio 2023 n. 5-00247
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