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lunedì 23/01/2023 • 06:00

Mondo Digitale Trattamento dei dati

ChatGPT, la nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale

Fenomeno planetario, ChatGPT ha capacità apparentemente così rivoluzionarie da chiedersi se cambierà per sempre il futuro di internet (e dell'umanità). Ma che cosa succede ai dati personali che ChatGPT può immagazzinare?

di Alessandro Pappalardo - Avvocato - Studio Legalitax

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Non vi è dubbio che ChatGPT sia certamente un fenomeno importante delle ultime settimane sul web e sui social network.

Di cosa si tratta, come funziona e quali sono le sue implicazioni

Innanzitutto si tratta di un chatbot: un software che simula ed elabora le conversazioni umane, consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali; come se stessero comunicando con una persona reale. interpretano ed elaborano le richieste degli utenti e forniscono risposte tempestive e pertinenti.

ChatGPT, realizzato e reso pubblico nel novembre 2022 (con ultimi aggiornamenti al 9 gennaio 2023) è quindi l'ultima evoluzione di chatbot messaci a disposizione da Open AI, una società non profit fondata da Elon Musk in cui alcune delle più grandi società cosiddette bigtech hanno investito denaro negli ultimi anni.

ChatGPT (in cui acronimo sta per “Generative Pre-trained Transformer”) utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per analizzare grandi quantità di dati di testo e generare risposte basate su tale analisi. I GPT Sono modelli di intelligenza artificiale basati sul machine learning non supervisionato. Funzionano utilizzando una tecnica di apprendimento automatico nota come transformer, che consiste nell'utilizzare una rete neurale artificiale per analizzare e comprendere il significato di un testo.

ChatGPT nello specifico fa parte della famiglia degli InstructGPT, quindi modelli formati tramite apprendimento automatico (deep learning) ma poi ottimizzati tramite il rinforzo umano.

Alla base di Chat GPT vi sono quindi algoritmi per elaborazione del linguaggio naturale (cosiddetti Natural Language Processing o “NLP”): algoritmi di intelligenza artificiale in grado di analizzare, rappresentare e quindi comprendere il linguaggio naturale. Si può dire che la novità di ChatGPT sia il risultato finale raggiunto: un potente strumento per migliorare la comunicazione e potenziare le nostre interazioni con la tecnologia. Nel complesso, la tecnologia alla base di ChatGPT è articolata e sofisticata, ma fornisce risposte coerenti e realistiche e soprattutto originali senza bisogno di impostare dati o ulteriori input umani.

Apprendimento tramite Rinforzo Umano

Queste caratteristiche che rendono al momento ChatGPT unico e innovativo rispetto a altri InstructGPT, sono realizzate tramite una tecnica che si chiama Apprendimento tramite Rinforzo Umano (Reinforcement Learning from Human Feedback o “RLHF”) che affiancano l'apprendimento automatico.

Il risultato è rappresentato da risposte più articolate e descrittive rispetto a modelli precedenti ed è stato ottimizzato al fine di ridurre cosiddette “allucinazioni” e cioè creazione di contenuti inventati pur di rispondere al quesito posto.

Uno dei principali vantaggi di ChatGPT è la sua capacità di “imparare” dalla conversazione che ha con gli utenti. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più pertinenti e personalizzate.

Le applicazioni sono le più disparate ovviamente e vanno dalla creazione di contenuti, a traduzioni, generazione di testi, chatbot personalizzati (per creare assistenti personali virtuali che possono aiutare con attività come la pianificazione, la formulazione di raccomandazioni e la fornitura di informazioni oppure come servizio clienti per gestire le domande comuni dei clienti e fornire risposte rapide e accurate, completamento di testi ecc.).

Ciò che certamente ha “infiammato” il web è un uso forse originale e non previsto da Open AI che sta portando gli utenti a formulare domande nei campi più disparati, personali e profondamente intimi. Ecco perché se l'accesso alle novità di chatGPT è davvero semplice e intuitivo, approdando al sito di Open AI potreste incorrere, in questi giorni, in messaggi originali (anche in rima o rap) che vi invitano ad attendere momenti di minore sovraffollamento che rendono l'accesso al momento impossibile.

ChatGPT non è infallibile.

Certamente sono più limitati i rischi di “allucinazione”: si è raggiunto un livello di coerenza decisamente maggiore rispetto a modelli precedenti.

Il sito di Open AI riporta un esempio emblematico formulando la seguente domanda a ChatGPT: “dimmi di quando Cristoforo Colombo è venuto negli Stati Uniti nel 2015”. Il modello InstructGPT replica cedendo all'allucinazione e inventando del tutto la risposta (…quando Cristoforo Colombo è venuto negli Stati Uniti nel 2015 era eccitatissimo di essere qui e curioso di conoscere il nostro paese…); ChatGPT, “intelligentemente”, risponde che la domanda è ingannevole e mal posta visto che Cristoforo Colombo è morto nel 1506 ma continua (e questa è la parte più simpatica e ironica che caratterizza il singolare rapporto che si può avere con la macchina proprio per la verbosità della risposta) dicendo che se assumessimo per assurdo che non fosse morto, Colombo si sarebbe sorpreso profondamente dei cambiamenti occorsi da quando arrivò lui nel “Nuovo Mondo” nel 1492, che gli Stati Uniti non sono più abitati dai nativi americani; sarebbe eccitato dalla tecnologia, dagli smartphone, dai grattaceli e certamente sarebbe molto sorpreso nel constatare che nessuno lo percepisce più come un eroe…

Chi scrive si è pure divertito a formulare le domande più disparate ed una si è dimostrata particolarmente insidiosa: alla domanda: “qual'è il termine per costituirsi in giudizio davanti al tribunale”, ChatGPT ha risposto “La parola per costituirsi in giudizio davanti al tribunale è “costituzione in giudizio”” (?!).

Per onestà intellettuale si precisa che è stata formulata -sostanzialmente- la stessa domanda una seconda volta a distanza di qualche ora: “qual'è il termine per costituirsi in giudizio”; la risposta è stata decisamente più articolata: “Il termine per costituirsi in giudizio è il termine entro il quale una parte deve presentare la propria comparsa di risposta al giudice o all'ufficiale giudiziario che ha notificato l'atto introduttivo del giudizio. In generale, il termine per costituirsi in giudizio varia a seconda del tipo di procedura e delle norme specifiche del paese o della giurisdizione in cui si svolge il procedimento. In Italia, per esempio, il termine per costituirsi in giudizio è di 30 giorni dalla notifica dell'atto introduttivo del giudizio”…meglio quindi consultare un codice di procedura civile aggiornato….

Trattamento dei dati personali in chatGPT

Ma che cosa succede dei dati personali che comunque immagazzina o può immagazzinare chatGPT?

La stessa domanda se l'è posta anche il Garante per la Protezione dei Dati Personali in questo interessante intervento di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali. In questo contributo viene riportata la risposta di ChatGPT stessa se si pone la domanda circa il trattamento dei dati. Sebbene la risposta sia che ChatGPT non ha accesso a informazioni personali degli utenti e non trattiene dati, sta di fatto che per accedere al servizio è indispensabile lasciare un indirizzo e-mail e attivare un account; è altresì certo che il servizio archivia la cronologia delle nostre domande.

E' comunque un fatto che, per lo meno al momento, un numero altissimo ed imprecisato di persone stia sperimentando questo strumento formulando le domande più disparate afferenti anche la propria sfera personale o personalissima, chiedendo di sciogliere dubbi su proprie ansie sanitarie, chiedendo consigli sulla propria vita sentimentale sulle proprie paure; e ChatGPT immagazzina – o, almeno, può immagazzinare – conoscenze su centinaia di milioni di persone in giro per il mondo. Si tratta quindi anche di dati particolari (ai sensi del regolamento europeo) e non è affatto chiaro, al momento, che cosa ne venga fatto di tali dati.

Detto questo non bisogna certo rinunciare a sperimentare questo strumento ma forse è meglio ricordare a noi stessi che mentre ChatGPT non è una persona, coloro che l'hanno creato, invece, si. E forse qualche interesse economico intorno allo sfruttamento dei dati immagazzinati potrebbero averlo. 

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