mercoledì 18/01/2023 • 11:06
Con il comunicato stampa del 17 gennaio 2023, il CNDCEC informa di aver proposto, nel corso di una audizione tenutasi presso la Commissione finanze e tesoro del Senato, lo sblocco dei crediti da bonus edilizi rimasti incagliati nei cassetti fiscali di imprese e privati cittadini.
redazione Memento
Una delle proposte avanzate dal CNDCEC, nel corso di una audizione tenutasi presso la Commissione finanze e tesoro del Senato, è quella di prevedere che i crediti d'imposta derivanti dagli interventi ammessi al superbonus possano essere riportati a nuovo, ai fini del loro utilizzo in compensazione, sino al sesto periodo di imposta successivo a quello di competenza. Nel dettaglio, con il comunicato stampa del 17 gennaio 2023, il CNDCEC informa di aver proposto lo sblocco dei crediti da bonus edilizi rimasti incagliati nei cassetti fiscali di imprese e privati cittadini. Secondo i commercialisti, questa soluzione operativa ha il pregio di consentire di non modificare le condizioni di sconto applicate dalle banche ai cedenti in sede di acquisto, ma al tempo stesso di incidere positivamente sulla capacità di acquisto dei crediti da parte delle banche, che possono in tal modo ampliare le stime dei propri plafond di acquisto, rispetto a quelle attualmente formulate con un approccio ultra-prudenziale. Con la riportabilità sino al massimo al sesto anno successivo, viene nella sostanza confermato l’orizzonte temporale di diluizione da 4 a 10 anni prevista dall’attuale formulazione normativa. Per consentire lo sblocco dell’ingente stock di crediti rimasti incagliati nei cassetti fiscali di imprese e privati cittadini, i commercialisti hanno proposto anche che almeno per i crediti d'imposta relativi alle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura relative ad interventi eseguiti fino al 31 dicembre 2022, sia previsto un meccanismo transitorio e straordinario che consenta agli operatori finanziari di ampliare la capacità di acquisizione di crediti mediante la compensazione con le imposte che la generalità dei loro clienti versano per il loro tramite, per una quota ritenuta ragionevole e sostenibile. Sempre in materia di bonus edilizi, dai commercialisti è stata inoltre rimarcata la necessità che si intervenga rapidamente con provvedimenti di prassi e di interpretazione autentica in merito ai numerosi dubbi applicativi, che a distanza di oltre due anni e mezzo dall’introduzione delle nuove norme, ancora non sono stati dipanati, trai i quali il perimetro di applicazione temporale e oggettivo del requisito SOA per le imprese affidatarie di lavori superiori a 516.000 euro. Infine, è stato posto l’accento sulla necessità di stabilizzare le misure agevolative connesse al piano Industria 4.0 e sull’opportunità di estendere a tali agevolazioni la facoltà di optare per lo sconto in fattura e la cessione a terzi del credito di imposta, ricordando che tale impegno era già stato assunto dal Governo Draghi. Fonte: Comunicato stampa CNDCEC 17 gennaio 2023
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