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sabato 17/12/2022 • 03:39

Impresa Dal 1° aprile in vigore il nuovo Codice

Codice degli Appalti, il CDM approva il nuovo regolamento

Venerdì impegnativo: a Palazzo Madama si è concluso l'esame del ddl del decreto Aiuti-quater e a Palazzo Chigi, dopo la riunione della cabina di regia del PNRR, il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Codice degli Appalti. Il Codice sarà in vigore dal prossimo 1° aprile 2023. Digitalizzazione, semplificazione e innalzamento della soglia di affidamento lavori al centro delle novità del nuovo codice degli Appalti che si fonda sul principio del risultato e della fiducia e si applicherà a tutti i nuovi procedimenti e da luglio a tutti quelli in corso.

di Monica Greco - Giornalista - Esperta di Fisco e Bilancio

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Approvato il nuovo Codice degli appalti. Ieri, 16 dicembre il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici , in attuazione dell'articolo 1 della L. 78/2022.

L'OK dell'esecutivo al nuovo Codice arriva al termine della seconda riunione della Cabina di regia sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) convocata per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi del Piano con particolare riferimento alla prossima scadenza del 31 dicembre 2022 e al conseguimento dei 55 obiettivi previsti – 40 già raggiunti e 15 avviati e in corso di finalizzazione. 

Giornata impegnativa anche a Palazzo Madama dove la 5a Commissione del Senato ha concluso l'esame del ddl  (Atto 345 ) di conversione del decreto Aiuti-quater (DL 176/2022) conferendo mandato ai relatori, senatori  Liris e Claudio Borghi a, a riferirne favorevolmente all'Assemblea martedì 20 dicembre.

Un venerdì impegnativo su tanti fronti, dunque, anche se protagonista della scena resta il nuovo Codice degli appalti per il quale sono scattati da parte del Governo ringraziamenti al Governo al Consiglio di Stato ed emersa la soddisfazione del premiere " Con l'approvazione della riforma del Codice degli appalti il Governo mantiene un altro impegno preso con gli italiani – ha dichiarato il Presidente Giorgia meloni - Un provvedimento organico, equilibrato e di visione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito, che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci. E che rappresenterà anche un volano per il rilancio della crescita economica e l'ammodernamento infrastrutturale della Nazione . Il Governo ringrazia il Consiglio di Stato per il grande lavoro svolto e che ha contribuito al raggiungimento di questo importante risultato ". Soddisfazione anche del Vicepresidente del Consiglio dei ministro e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini “È una vittoria - ha detto Salvini - perché significa più lavoro per le aziende e tempi più brevi per la realizzazione di opere a favore dei cittadini e delle piccole comunità locali”.

Il nuovo codice degli appalti.

l nuovo Codice degli appalti si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023 . Va in soffitta il precedente Codice (DLgs 50/2016) già a partire dal prossimo 1° luglio 2023; è, difatti, prevista la sua abrogazione.

NUOVO CODICE DEGLI APPALTI

ENTRATA IN VIGORE

Dal 1° aprile 2023

Per i “nuovi” procedimenti, ovvero quelli non ancora partiti

Dal 1° luglio 2023

Per tutti i procedimenti già in corso

Il nuovo Codice degli appalti si fonda su due principi cardine, come spiega il Comunicato stampa n.10 del Consiglio dei Ministri, ovvero:

  • il “ principio del risultato ”, inteso come l'interesse pubblico primario del Codice stesso, che riguarda l'affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza ;

  • il “ principio della fiducia ” nell'azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.

Nel nuovo Codice degli appalti le principali novità riguardano:

  • la digitalizzazione;

  • la programmazione delle opere prioritarie;

  • l'appalto integrato;

  • la procedura sotto la soglia europea;

  • il general contractor;

  • il partenariato pubblico-privato;

  • i settori speciali;

  • il subappalto;

  • le concessioni;

  • la revisione prezzi;

  • l'esecuzione;

  • la governance, contezioso e giurisdizione.

Le novità del nuovo Codice

Ecco la sintesi delle novità inserite nel nuovo Codice degli appalti, così come illustrate nel comunicato stampa n.10 del Consiglio dei Ministri.

Il nuovo Codice degli appalti punta sulla digitalizzazione: dalla modernizzazione del sistema dei contratti pubblici alle procedure automatizzate per l'intero ciclo di vita dell'appalto. Sul primo fronte, al centro della digitalizzazione vi sono diversi strumenti: la banca dati nazionale dei contratti pubblici, il fascicolo virtuale dell'operatore economico, le piattaforme di approvvigionamento digitale e le procedure automatizzate del ciclo di vita dei contratti pubblici. Inoltre, se da un lato vi sarà una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti, dall'altro, tutti i cittadini potranno richiedere la documentazione di gara .

In tema di partenariato , il nuovo Codice semplifica il quadro normativo; dispone ulteriori garanzie a favore dei finanziatori dei contratti e riconosce il diritto di prelazione per il promotore.

Per i “ settori speciali ” vi sarà maggiore flessibilità. Le norme introdotte sono “ autoconclusive ”, ovvero senza ulteriori rinvii ad altre parti del Codice; vi sarà un elenco di “ poteri di autorganizzazione ” sia per le imprese pubbliche che per i privati titolari di diritti speciali o esclusivi. Prevista anche la possibilità per le stazioni appaltanti di determinare le dimensioni dell'oggetto dell'appalto e dei lotti in cui eventualmente suddividerlo, senza motivazione aggravata.

In tema di variazioni dei costi si conferma l'obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi al verificarsi di una variazione del costo superiore alla soglia del 5%, con il riconoscimento in favore dell'impresa dell'80% del maggior costo.

In tema di Subappalto si introduce il cosiddetto subappalto a cascata, mentre nel caso di concessionari scelti senza gara vi sarà l'obbligo di appaltare a terzi tra il 50 e il 60% dei lavori, dei servizi e delle forniture – esclusi i settori speciali (ferrovie, aeroporti, gas, luce).

Si reintroduce la figura del “ general contractor ”, cancellata con il vecchio Codice.

Innalzata la soglia di affidamento lavori.

Le soglie previste per l'affidamento diretto e per le procedure negoziate del decreto “semplificazioni COVID-19” (DL 76/2020) diventano definitive, secondo il nuovo codice degli appalti. Eccezione fatta, con applicazione delle procedure ordinarie previste per il sopra-soglia, per l'affidamento dei contratti con interesse transfrontaliero certo.

Con il nuovo Codice si dovrà applicare il principio di rotazione che prevede, in caso di procedura negoziata, il divieto a procedere direttamente all'assegnazione di un appalto nei confronti del contraente uscente.

I termini dilatori , sia di natura procedimentale che processuale, saranno esclusi in tutti gli affidamenti di contratti sottosoglia.

Infrastrutture prioritarie

In tema di programmazione le opere prioritarie saranno inserite direttamente nel DEF (Documento di economia e finanza) con il coinvolgimento diretto delle Regioni per le opere strategiche.

Si prevede la riduzione dei termini per la progettazione; per l'esame di tali progetti si prevede l'istituzione di un comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici; un meccanismo di superamento del dissenso qualificato nella conferenza di servizi mediante DPCM; la valutazione in parallelo dell'interesse archeologico.

Appalto integrato

Arriva un unico contratto per progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori; difatti, con il nuovo Codice degli appalti il contratto potrà avere come oggetto la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Attenzione, però, perché da tale impostazione sono esclusi gli appalti per opere di manutenzione ordinaria.

Senza i divieti previsti dal vecchio Codice, dunque, si reintroduce la possibilità dell'appalto integrato.

Un'ulteriore liberalizzazione dell'istituto “in questo modo i Comuni piccoli e medi potranno avvalersi di uno strumento che consente la redazione dei progetti da parte dell'impresa, unica eccezione i lavori di manutenzione ordinaria” si legge nel sito del MIT.

Esecuzione, governance, contenzioso e giurisdizione

Sul versante dell' esecuzione , l'appaltatore ha facoltà di richiedere, prima della conclusione del contratto, la sostituzione della cauzione o della garanzia fideiussoria con ritenute di garanzia sugli stati di avanzamento. In caso di liquidazione giudiziale dell'operatore economico dopo l'aggiudicazione, il contratto potrà essere stipulato col curatore autorizzato all'esercizio dell'impresa, se autorizzato dal giudice delegato.

Stop alla “paura della firma”, non vi è “colpa grave” se la violazione o l'omissione è determinata sulla base della giurisprudenza o da pareri delle autorità.

Si effettua il riordino delle competenze dell'ANAC , con un rafforzamento delle funzioni di vigilanza e sanzionatorie. Si superano le linee guida adottate dall'Autorità.

In merito ai procedimenti dinanzi alla giustizia amministrativa , si prevede che il giudice conosca anche delle azioni risarcitorie e di quelle di rivalsa proposte dalla stazione appaltante nei confronti dell'operatore economico che, con un comportamento illecito, ha concorso a determinare un esito della gara illegittimo. Si applica l' arbitrato anche alle controversie relative ai “contratti” in cui siano coinvolti tali operatori.

FONTE : CDM 16 dicembre 2022

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