giovedì 15/12/2022 • 07:12
Al via la Manovra. Il documento programmatico di bilancio 2023 riceve il parere favorevole della Commissione UE. L’Italia è in linea con le raccomandazioni UE e le ipotesi macroeconomiche 2022-2023 sono plausibili. Non è tutto roseo il giudizio UE. Bocciato l’innalzamento del tetto del contante, POS, stralcio delle mini-cartelle e pensioni anticipate.
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Promossa dalla Commissione UE la Manovra 2023 del governo Meloni. E’ positivo il parere sul documento programmatico di bilancio dell'Italia, firmato dal commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni. "Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di bilancio. Una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del Governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell'interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese" dichiara il Presidente Giorgia Meloni.
Al via, dunque, la Manovra 2023 dell’Italia. Grazie al “giudizio positivo” arrivato proprio ieri 14 dicembre con la formalizzazione del parere della Commissione UE, adottato ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (UE) n. 473/2013. L’Italia con le misure adottate nel documento programmatico di bilancio 2023 “in esame” sembra aver risposto bene alle esigenze delle famiglie “fragili” e delle imprese, con misure adeguate a contenere gli impatti negativi correlati all'invasione russa dell'Ucraina. L’economia di tutti gli Stati membri ha risentito di tali eventi, come noto, e gli scenari di guerra hanno comportato, tra l’altro, un’impennata dei prezzi dell’energia e dell’inflazione delineando un quadro economico generale dai connotati emergenziali. Il nostro Paese sembra percorrere la strada giusta e, nel parere favorevole ricevuto, si rileva proprio l’acclamazione dell’UE al DPB 2023 dell’Italia. In particolare, il plauso è riferito alle misure previste dalla Manovra per contrastare il caro energia; risultano accolte con meno entusiasmo, invece, le misure che innalzano il tetto delle operazioni in contante e le mancate sanzioni per i pagamenti con il Pos di importo sotto i 60 euro; non viste di buon occhio anche le misure che prevedono uno stralcio delle cartelle fino a 1000 euro e quelle per il rinnovo delle pensioni anticipate.
Un generale malcontento in Commissione, dunque, sulle misure che impattano sulla lotta all’evasione fiscale, ciò nonostante il quadro della legge di bilancio dell’Italia nel suo complesso è accolta con favore dall’UE. L’Italia è in linea anche con le raccomandazioni ricevute dall’UE e, dunque, la Manovra 2023 ha il benestare definitivo dell’Europa. Il parere favorevole ricevuto è apprezzato anche dal ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti che dichiara “Questo risultato è una grande soddisfazione”.
Il ritardo della Commissione UE
Il parere della Commissione UE sul Documento Programmatico di Bilancio – da rilasciare entro il 30 novembre – arriva con quale settimana di ritardo.
Conseguenza prevedibile stante il “cambio” Governo avvenuto proprio a ridosso della fine dell’estate. Nonostante la “corsa” tutti gli step per arrivare all’approvazione della manovra risultano in leggero ritardo.
Sebbene lo scorso 10 ottobre, l'Italia ha presentato la prima versione del DPB (documento programmatico di bilancio) per il 2023 – ovvero quello adottato dal governo uscente in base all'ipotesi di politiche invariate – è solo un mese dopo, il 24 novembre, che il documento aggiornato, adottato dal nuovo governo Meloni, è stato inviato alla Commissione UE.
Troppo tardi l’invio del DPB per poter essere validato dall’Europa dopo una settimana, ovvero entro i termini previsti del 30 novembre. È arrivato, difatti, solo mercoledì 14 dicembre il parere UE - ed è favorevole, dunque, “perdonato” il ritardo della Commissione.
La corsa è ormai cominciata, dunque. La Camera è già a lavoro per approvare il ddl di bilancio 2023 prima del Santo Natale e il Senato per dare il proprio ok prima di Capodanno. La Manovra sarà definitiva entro il 31 dicembre 2022.
Le misure della Manovra “bocciate” dall’UE
La legge di bilancio 2023 dell’Italia non è tutta rose e fiori per l’UE, alcune misure non sono in linea con le raccomandazioni ricevute dall’Italia da parte della Commissione. Tregua fiscale, pagamenti elettronici, limite del contante e pensioni anticipate sono nella lista “nera”. Nel parere rilasciato dalla Commissione UE si legge, difatti, che il documento programmatico di bilancio dell’Italia comprende alcune misure che non sono conformi a passate raccomandazioni specifiche per paese.
La Commissione si riferisce a quanto già segnalato al nostro bel Paese, ovvero quanto raccomandato a luglio 2019 dal Consiglio per contrastare l'evasione fiscale in Italia, in particolare, “nella forma dell'omessa fatturazione, tra l'altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti, e di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni nella spesa pubblica”.
Fra le misure, incluse nel documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, non conformi alle raccomandazioni ricevute a luglio 2019 vi sono:
innalzamento del limite delle operazioni in contanti dagli attuali 2.000 euro a 5.000 euro nel 2023;
cancellazione dei debiti fiscali pregressi fino a 1.000 euro, relativi agli anni dal 2000 al 2015;
possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 60 EUR senza incorrere in sanzioni;
rinnovo nel 2023 dei regimi di accesso anticipato alla pensione in scadenza a fine 2022, con inasprimento dei criteri di età.
Eccetto queste bocciatura e giusto qualche monito, la manovra dell’Italia è promossa.
Il parere favorevole dell’UE al DPB 2023
Nel parere rilasciato ieri si evince che il nostro Paese è sulla buona strada, anche rispetto le raccomandazioni ricevute dall’Europa.
Nel Parere firmato dal commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni è scritto che “Nel complesso la Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell'Italia sia in linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022”.
Sulla parte strutturale delle raccomandazioni, invece, l’Italia ha ancora “da fare”. Nel parere è evidenziato come il nostro Paese non ha "compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022 nel contesto del semestre europeo". Pertanto, occorre mettere una marcia in più e “accelerare” questo il monito che l‘Europa dà alle autorità italiane; l’evidenza di quanto ancora occorre mettere in atto sarà oggetto delle prossime raccomandazioni che l’UE si appresta a formulare per ogni paese nella primavera 2023.
La Commissione UE sottolinea l’efficacia e la rapidità delle misure in materia di energia che l’Italia ha messo in campo per fronteggiare gli eccezionali rincari energetici.
Nel Parere si rileva che sebbene emerga un indebolimento della domanda interna a causa del rallentamento della crescita nel 2023, “il documento programmatico prevede per il 2023 un deflatore del PIL considerevolmente più elevato rispetto alle previsioni della Commissione, in larga misura a causa dell'aspettativa di un andamento più favorevole delle ragioni di scambio. Nel complesso le ipotesi macroeconomiche su cui si fonda il documento programmatico di bilancio sono plausibili sia per il 2022 sia per il 2023”.
FONTE: Parere Commissione Ue
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