Come noto, l'obbligo di comunicazione è previsto dall'art. 23 L. 81/2017, istitutiva dello smart working. Esso si traduceva, in origine, nell'invio degli accordi individuali sottoscritto tra datori di lavoro e lavoratori viceversa, con la pandemia causata dal COVID-19, per scongiurare ogni rischio di contagio, è mutato nel più blando invio, secondo un applicativo informatico, della lista dei nominativi degli smart workers.
Nel segno dell'esigenza di tutela di salute e sicurezza sul lavoro è venuto meno, in altri termini, l'obbligo per il datore di lavoro di addivenire ad intese individuali con i singoli lavoratori, bastando l'indicazione del loro svolgimento dell'attività di lavoro in modalità agile.
La convivenza tra due regimi
Ad oggi, per effetto dell'evoluzione legislativa, i due regimi convivono. Quello ordinario che contempla la possibilità di tornare a sottoscrivere ed inviare l'accordo individuale e quella semplificata. Sono due le principali disposizioni a prevedere la semplificazione per il 2022.
La prima è l'art. 41 bis DL 73/2022 conv. in L. 122/2022 secondo cui “il datore di lavoro comunica in via telematica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, secondo le modalità individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali”.
La seconda è il DL 115/2022 conv. in L. 12/2022, c.d. Aiuti bis, che ha prorogato il regime semplificato sino al 31 dicembre 2022.
L'invio massivo delle comunicazioni telematiche
Ancora una precisazione. Con la nota del 24 novembre 2022, il Ministero ha segnalato che, a decorrere dal prossimo 15 dicembre, sarà ulteriormente semplificato anche l'applicativo informatico necessario per la comunicazione informatica. Sarà, infatti, sufficiente un semplice file Excel con l'indicazione degli smart workers coinvolti, salvo non si sia proceduto a comunicazioni con il vecchio applicativo.
Conclusioni
In definitiva lo smart working, sino al 1° gennaio 2023, vivrà un regime ultra semplificato. Certamente, da quel momento, sarà difficile tornare alle vecchie “abitudini” e, dunque, alla burocrazia che avvolge la forma, per definizione agile, di lavoro.
L'anno venturo potrebbe essere l'occasione per ripensare il modello, anche negli aspetti amministrativi, e semplificarlo in via permanente. come chiedono le aziende. Lo smart working, infatti, è in grado di incrementare produttività delle imprese e benessere dei lavoratori ma non sopporta alcun tipo di complicazione. Desidera una vita facile.
Come affermava Hume, sono proprio le vecchie “abitudini” a governare i processi empirici. E non è sempre detto, come in questo caso, che esse siano corrette.