mercoledì 07/12/2022 • 06:00
Una recente sentenza del Tribunale di Milano ripropone la questione della collocazione oraria delle prestazioni part-time, che vede contrapporsi due diversi interessi: da un lato la possibilità per le imprese di poter disporre di un certo grado di flessibilità nell'utilizzo del personale, dall'altro il singolo lavoratore che ha diritto, sia di poter soddisfare le proprie esigenze familiari e di vita, sia di potersi cercare un'altra fonte di reddito (per assicurarsi, secondo il dettato costituzionale, una retribuzione dignitosa). Ciò può accadere solo se gli orari di lavoro del “primo” datore di lavoro siano certi.
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Mario Cassaro
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