venerdì 09/12/2022 • 06:00
Il diritto di vedere cancellati i propri dati personali da un motore di ricerca si spinge fino alla deindicizzazione su tutte le versioni, anche extraeuropee, del suddetto motore.
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Con la recentissima ordinanza 34658/2022 del 24 novembre 2022 la prima sezione della Corte di Cassazione si esprime su una tematica delicatissima come il cosiddetto “diritto all'oblio” fissando un principio interessante da un punto di vista della sua estensione territoriale. Diritto all'oblio Innanzitutto, precisiamo che per “diritto all'oblio” si intende una forma di tutela dell'interesse dell'individuo a che non vengano riproposte vicende ormai superate dal tempo; si tratta del diritto di essere dimenticato, a non essere più ricordato per fatti che in passato furono oggetto di cronaca. Il diritto all'oblio è quindi speculare al diritto di cronaca: esso è uno dei plurimi aspetti sotto i quali si manifesta il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali. In altre parole: un fatto privato può divenire oggetto di cronaca se c'è interesse pubblico a tale notizia, ma tale interesse è racchiuso in quello spazio temporale necessario ad informarne la collettività; con il trascorrere del tempo, però, si affievolisce fino a scomparire. Riassumendo, con il trascorrere del tempo il fatto cessa di essere oggetto di cronaca per riacquisire l'originaria natura di fatto privato...
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