mercoledì 14/12/2022 • 06:00
Con l’introduzione dell’art. 45-bis al Regolamento di esecuzione n. 282/2011, il legislatore unionale ha tipizzato il set documentale in presenza del quale opera una presunzione legale relativa di fuoriuscita dei beni dal territorio di uno Stato membro ai fini della non imponibilità IVA dell’operazione.
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Il “quarto” Quick Fixes: la prova nelle cessioni intra-UE di cui all'art. 45-bis Reg. UE 282/2011
Secondo la normativa IVA, per poter beneficiare della non imponibilità nelle cessioni intra-comunitarie B2B è necessario che ricorrano una serie di requisiti, tra i quali un particolare rilievo assume la movimentazione fisica dei beni. Risulta, quindi, da sempre fondamentale per gli operatori economici essere in grado di provare la fuoriuscita dei beni dal territorio di uno Stato membro per evitare che l'operazione (rectius, la non imponibilità dell'operazione) venga contestata dall'Amministrazione finanziaria. Fino all'introduzione dei c.d. Quick Fixes, e nello specifico all'emanazione del Reg. UE 2018/1912, mancava una disposizione normativa, unionale o nazionale, che permettesse di individuare un set documentale idoneo a provare il trasferimento di un bene da uno Stato membro ad un altro ai fini della non imponibilità della cessione intra-UE.
La valutazione di tale idoneità, infatti, veniva compiuta di volta in volta discrezionalmente dalle singole Amministrazioni finanziarie, che, pur richiamando i principi espressi dalla giurisprudenza comunitaria sul tema delle prove nel
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