lunedì 12/12/2022 • 06:00
CONSOB ha presentato un quaderno che analizza l'interesse verso gli investimenti ESG. Emerge l'aumento di appeal della finanza “verde” che, tuttavia, risulta ancora poco conosciuta nei suoi strumenti specifici nonostante la normativa EU stia sempre più richiedendo agli operatori chiarezza informativa e trasparenza
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A novembre CONSOB ha presentato il suo terzo quaderno di finanza sostenibile (“Quaderno”) denominato “Interesse verso gli investimenti sostenibili. Un esercizio di caratterizzazione degli investitori italiani sulla base delle indagini CONSOB”. Il Quaderno fa parte della collana Finanza Sostenibile che raccoglie le analisi e gli approfondimenti effettuati nell'ambito dello Steering Committee sulla sostenibilità, istituito per valorizzare gli interventi negli ambiti di regolazione e vigilanza attribuiti all'istituto, nonché favorire, anche a legislazione data, l'incontro fra domanda e offerta di prodotti finanziari sostenibili.
Il Quaderno è particolarmente interessante in quanto:
Preferenze degli investitori a seguito della nuova normativa UE
Punto di partenza dell'analisi è, infatti, la consapevolezza che una delle principali innovazioni normative conseguenti al lancio del Piano di azione della Commissione UE sulla finanza per la crescita sostenibile nel 2018 attiene alla valutazione di adeguatezza nell'ambito del servizio di consulenza e gestione di portafogli.
Il Quaderno sottolinea come vi siano state novità normative finalizzate ad assicurare che l'offerta di prodotti di investimento con caratteristiche sostenibili sia il più possibile aderente alle preferenze dei potenziali investitori.
Nello specifico, il Regolamento Delegato (Ue) 2021/1256 della Commissione del 21 aprile 2021, nell'emendare il regolamento delegato (UE) 2015/35 relativamente all'integrazione dei rischi di sostenibilità nella governance delle imprese di assicurazione e di riassicurazione, ha stabilito che, a partire dal 2 agosto 2022, gli intermediari autorizzati alla prestazione dei servizi di consulenza finanziaria considerino nella valutazione di adeguatezza anche le possibili preferenze di sostenibilità dell'investitore con riguardo a definite categorie di IS.
Sulla stessa linea si è espressa l'European Securities Markets Regulator (“ESMA”) che, con proprie linee guida emesse a settembre 2022, ha previsto:
Analisi dell'attitudine verso gli investimenti sostenibili
Il Quaderno, dopo aver analizzato dettagliatamente la crescente letteratura economica sulla sostenibilità, ne presenta i principali risultati, alcuni di particolare interesse. Ad esempio, è bene sottolineare come, ad oggi, le conoscenze, sia percepite che effettive, in materia di sostenibilità, IS e relativa terminologia risultino nel complesso contenute e ciò certamente riduce gli atteggiamenti positivi nei confronti della finanza “verde”.
L'analisi di vari studi mostra che conoscenza e interesse verso la finanza sostenibile si associano positivamente a variabili socio-demografiche quali il genere femminile, la giovane età, il livello di istruzione. Passando ai profili valoriali ed ai tratti psicologici, emerge che soggetti attenti all'etica ed agli aspetti valoriali sembrano disposti a investire in IS anche se ciò dovesse comportare una riduzione del rendimento rispetto ad investimenti tradizionali alternativi.
Tra gli aspetti che, invece, scoraggiano maggiormente l'interesse verso la finanza sostenibile troviamo il timore di greenwashing, ossia che si tratti solo di operazioni di marketing; l'attitudine allo short-termism, ossia investimenti di brevissimo termine, soprattutto se si ritiene che la sostenibilità produca frutti solo nel lungo periodo; la percezione di un trade-off tra profili finanziari e profili di sostenibilità, soprattutto se i primi si ritengono prioritari rispetto ai secondi. Per gli addetti al settore non è da sottovalutare nemmeno il cosiddetto “effetto di sovraccarico” ossia l'eccesso di informazioni fornite al cliente, soprattutto se eccessivamente tecniche e complesse.
Focus sugli investitori italiani
Il Quaderno ha il pregio di fornire anche importanti dati di analisi statistica presentando i risultati dell'indagine su “Le scelte di investimento delle famiglie italiane” dell'Osservatorio CONSOB, realizzata con annualmente su un campione di circa 3.000 individui, rappresentativo della popolazione dei decisori finanziari, definiti come il principale percettore di reddito nella famiglia, con un'età compresa fra 18 e 74 anni.
Primo spunto di particolare interesse è che si sono definiti “informati” ossia con una conoscenza almeno di base della finanza sostenibile solo il 27% degli investitori nel 2019 ed il 37% nel 2021 nonostante l'interesse verso quest'ultima sia aumentato dal 60% nel 2019 al 74% circa nel 2021. L'interesse, tuttavia, non combacia ancora con le scelte poi concretamente effettuate in quanto sia nel 2019 che nel 2021 solo il 6% degli investitori intervistati possedeva IS.
Ricca di spunti è l'analisi sul financial control: nel periodo considerato è diminuita la propensione a pianificare, peraltro già contenuta: nel 2021, infatti, solo il 9% degli investitori ha dichiarato di avere un piano finanziario (-2% sul 2019). Si è ridotta lievemente la quota di investitori che riesce a rispettare costantemente il budget familiare (dal 27% al 25%), mentre è aumentata di 5 punti percentuali la quota di individui che hanno dichiarato di essere indebitati nei confronti sia di banche e istituzioni finanziarie (dal 35% nel 2019) sia di amici e parenti (9% nel 2019).
Profili socio-demografici
Emerge, come evidente dalla tabella di seguito riportata, un legame statisticamente significativo tra l'interesse verso gli IS ed età, professione, istruzione e condizione finanziaria. In particolare, l'interesse è meno frequente tra gli investitori più anziani, tra i pensionati e coloro che non partecipano al mercato del lavoro, mentre si associa positivamente con l'istruzione ed il possesso di un reddito.
Tratti Individuali
Gli investitori interessati a IS sono meno frequentemente caratterizzati da un'alta avversione al rischio; lo stesso dicasi per l'ansia finanziaria, che si presenta con frequenza maggiore sotto-campione degli individui non interessati agli IS. È aumentata la quota degli investitori retail interessati agli IS che dichiarano di avere fiducia nel consulente (da 41% nel 2019 a 47% nel 2021), ampliando il divario, sempre statisticamente significativo, rispetto al dato registrato per il sotto-campione dei non interessati (rispettivamente, 33% e 32%). Tabella esplicativa:
Preferenze per i fattori ESG
Di estremo interesse è, per i vari spunti che ne conseguono, il focus su quale settore specifico del macro-mondo “sostenibilità” riscuota maggiore interesse. La tabella grafica illustra una netta preferenza per i temi ambientali e quelli connessi al legame col territorio, mentre i temi di governance (9%) e trasparenza della comunicazione (15%) interessano tutt'ora molto meno.
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