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lunedì 21/11/2022 • 06:00

Lavoro Legittimità del trasferimento dei lavoratori

Limiti datoriali al trasferimento del lavoratore che assiste disabile

In materia di trasferimento di lavoratore che assista un familiare disabile, la tutela rafforzata della L. 104/92 non configura un diritto assoluto e illimitato, in quanto soggiace all'equo bilanciamento con altri rilevanti interessi del rapporto di lavoro diversi da quelli sottesi alla ordinaria mobilità.

di Paolo Patrizio - Avvocato - Professore - Università internazionale della Pace delle Nazioni Unite

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Limiti al trasferimento ed obbligo di repêchage Con l'ordinanza n. 33429/2022, pubblicata in data 11/11/2022, la Cassazione interviene nuovamente in materia di accertamento della legittimità del trasferimento disposto nei confronti di un lavoratore con diritto alla tutela prevista in caso di assistenza di un familiare disabile (art. 33, c. 5, L. 104/92). Il casus belli, in particolare, ci consente di discutere in merito all'esame delle limitazioni normative poste a tutela dell'interesse del dipendente, beneficiario della disposizione in menzione, a che lo spostamento deciso dal datore di lavoro non pregiudichi le esigenze di assistenza familiare riconosciutegli per legge. Secondo la tesi del lavoratore, invero, in materia di trasferimento di soggetto che assista con continuità un congiunto disabile, l'onere di ricollocazione opererebbe con le stesse modalità previste per la valutazione della legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Dovrebbe, pertanto, essere correttamente rinvenuta una piena sovrapposizione tra il c.d. obbligo di repêchage (che impone al datore di lavoro, per i casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l'obbligo di dimostrare l'impossibilità di adibire il dipendente ad altri posti o ad attività lavorativa endoaziendale) ed i limiti al trasferimento del lavoratore che assiste con con...

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